Cultura

The Bawl Slant – Stitches

Nel panorama desolante delle uscite musicali dicembrine, ecco sbucare fuori dal nulla gli svedesi The Bawl Slant con un album che farà venire l’acquolina in bocca a tutti gli amanti dell’alternative rock anni ’90. “Stitches”, pubblicato dall’etichetta britannica Shore Dive Records, è un concentrato di grunge, punk, indie, post-hardcore, shoegaze ed emo che ci riporta indietro nel tempo, all’epoca felice in cui a dominare le scene c’erano band come Seaweed, Jawbreaker, Nirvana, Jawbox, Dinosaur Jr. e Swervedriver.

Credit: Facebook

Gruppi immortali che sicuramente hanno influenzato in maniera importante i Bawl Slant, bravi nel dimostrare la vitalità di un sound tanto “antico”senza tuttavia mettere sul piatto nulla di realmente originale e innovativo. Non c’è quindi una ricerca di nuove possibili evoluzioni alla base delle tredici tracce di “Stitches”, un disco coraggiosamente fuori moda – dall’animo lo-fi e cazzone, come si evince dal ruttone che apre “Duggy’s Atomic Dustbin Jingle” – che sembra avere pochissimi punti di contatto con le tendenze “alternative” oggi più diffuse.

C’è però un gran desiderio di mettere in bella mostra tutta la passione per un sound vivace e variegato che, seppure lontano dai gusti del grande pubblico, sa ancora comunicare qualcosa ai cultori del rock melodico più d’impatto, caratterizzato da chitarre potenti e ritornelli super-orecchiabili.

È a loro e solo a loro che si rivolgono i Bawl Slant, protagonisti di un lavoro solido e convincente che sa tanto di scopiazzatura ma, grazie al talento e al genuino amore per gli anni ’90 profuso dai suoi autori, non infastidisce nemmeno dopo molteplici ascolti.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »