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Tetto a 45 dollari per il petrolio russo: la Ue sfida Mosca

BRUXELLES – L’Unione Europea vuole ridurre ulteriormente le entrate petrolifere della Russia per costringerla a negoziare con l’Ucraina, a pochi giorni da un vertice del G7 in Canada, che i Ventisette sperano porterà a nuove sanzioni contro Mosca, in guerra da più di tre anni con Kiev. Fra le misure proposte in un 18mo pacchetto di sanzioni c’è la riduzione del tetto al prezzo del petrolio russo, da 60 a 45 dollari il barile. La proposta andrà ora negoziata con gli Stati Uniti.

«La forza è l’unico linguaggio che la Russia capirà», ha spiegato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. «Il nostro messaggio è molto chiaro: questa guerra deve finire. Abbiamo bisogno di un vero cessate il fuoco e la Russia deve presentarsi al tavolo dei negoziati con una proposta seria (…) Le esportazioni di petrolio rappresentano ancora un terzo delle entrate del Paese. Dobbiamo ridurre questa fonte di reddito».

Nei fatti, il meccanismo impedisce il trasporto di greggio russo se acquistato a un prezzo superiore a quello stabilito. Il tetto di 60 dollari al barile fu introdotto nel 2022. Non è chiaro se gli Stati Uniti accetteranno la proposta presentata ieri dalla Commissione. Le opinioni a Washington sono variegate. Alcuni temono che la misura ridurrà il prezzo del petrolio sui mercati internazionali, a danno del greggio americano. Altri sperano che in realtà possa aumentare la domanda di petrolio statunitense, alla luce di un calo dell’offerta di greggio russo.

La signora von der Leyen si è detta fiduciosa che gli Stati Uniti accetteranno la proposta europea (altri dirigenti europei apparivano ieri più cauti). La Casa Bianca è ambigua sul modo in cui vuole reagire alla recente escalation russa sul campo di battaglia. Al tempo stesso, un senatore repubblicano, Lindsey Graham, sta mettendo a punto in Congresso un proprio pacchetto di sanzioni da applicare contro il Cremlino. È troppo presto per capire se il presidente Donald Trump firmerà la legge quando arriverà il momento. In questo senso, il prossimo G7 canadese dal 15 al 17 giugno potrebbe essere cruciale.

Le nuove sanzioni europee, che ora devono essere approvate all’unanimità dai Ventisette, prevedono anche la messa al bando di altre 70 navi-fantasma, che senza immatricolazione trasportano greggio russo, portando il totale delle imbarcazioni fuori-legge a quasi 500. Bruxelles propone altresì di aggiungere altre 22 banche russe all’elenco degli istituti di credito russi che sono banditi e di ampliare le restrizioni nei loro confronti, passando dalla semplice esclusione dalla rete di messaggistica SWIFT al divieto assoluto di effettuare transazioni.


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