Sicilia

Terrorismo: la leader del gruppo da poco rientrata dal Pakistan

agenzia

‘Influencer’ sui social con l’ossessione dei post in italiano

Di Redazione |

BOLOGNA, 25 DIC – È tornata dal Pakistan, suo Paese
natale, nemmeno due settimane fa la ragazza di 22 anni residente
a Bologna arrestata ieri nel blitz dei carabinieri del Ros, dopo
una complessa indagine della Procura di Bologna coordinata dalla
Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, con l’accusa,
insieme ad altri quattro giovani tra cui il fratello minore, di
aver messo in piedi, tramite strumenti online, un’associazione
terroristica dedita alla promozione, al consolidamento e al
rafforzamento di formazioni come “Al Qaeda” e “Stato Islamico”.
È quanto emerge dagli atti.
Quattro della banda sono in carcere da ieri – la 22enne di
Bologna, una 18enne di Spoleto di famiglia originaria
dell’Algeria, un 27enne di origine turca residente a Monfalcone,
il fratello 20enne della 22enne ritenuta leader del gruppo –
mentre il quinto indagato, un 19enne di origine marocchina
residente a Milano, è ricercato in quanto partito per l’Etiopia
a novembre di quest’anno.
La 22enne residente a Bologna, ritenuta a capo
dell’organizzazione dedita al proselitismo pro Jihad online,
aveva di recente svolto un lungo viaggio in Pakistan, che si
interrompe con un rientro anticipato in Italia il 13 dicembre.
L’ipotesi è che la ragazza, dalla propaganda online, avesse come
obiettivo il salto successivo: la creazione di rapporti sul
campo con membri di gruppi di lotta armata. Più volte nelle
conversazioni con l’altra ragazza del gruppo, emerge tra le due
anche il progetto di trasferirsi e vivere insieme in Paesi – del
Centro Africa ma non solo – con campi di addestramento jihadisti
o comunque con dottrina islamica.
La 22enne emerge come una vera e propria “influencer” online
della Jihad, con l’ossessione del proselitismo e in particolare
della diffusione di contenuti, precetti, video, preghiere in
lingua italiana, per reclutare quanti più possibile coetanei in
Italia. Per lei dopodomani è fissato l’interrogatorio di
garanzia a Bologna, insieme a quello di un altro indagato. È
difesa dall’avvocato Simone Romano.

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