Campania

Terrore zona Tuoro-Parco Cerasole, raffica di raid della ‘banda dell’Audi nera’


Paura e rabbia nella zona Tuoro–Parco Cerasole di Caserta, dove una banda di ladri sta mettendo a segno una serie di furti in abitazioni con modalità identiche. Quattro uomini, a bordo di una Audi nera, hanno colpito in sequenza diverse case tra le vie Alfonso di Borbone e le aree limitrofe, creando un clima di allarme e tensione crescente tra i residenti.

“Siamo costretti a vivere blindati in casa – raccontano gli abitanti –. Le telecamere installate a Tuoro dalla vecchia amministrazione con la riqualificazione urbana oggi non funzionano. La polizia come vuole bloccare i ladri? Intanto noi dobbiamo vivere con le finestre chiuse e la paura addosso.”

Il racconto choc: “Tre ladri sul balcone alle 6 del mattino”

Uno dei testimoni ha vissuto in prima persona momenti di puro terrore: “Sono la persona che ha trovato i ladri sul balcone alle sei del mattino. Ora siamo costretti a vivere in un bunker, con le persiane abbassate e le porte chiuse. Mio figlio è spaventato, mi chiede perché succedono queste cose”.

L’uomo ha raccontato i dettagli dell’aggressione: “Ieri mattina alle sei mi sono trovato tre ladri sul balcone, anche se abito al primo piano. Stavano quasi entrando in cucina. Dopo le mie urla sono scappati, ma affacciandomi ho visto due di loro correre via mentre il terzo, camminando piano e ridendo, mi ha fatto segno con la mano di tornare indietro. Poi sono saliti su un’Audi nera e sono fuggiti”.

Indagini in corso: polizia sulle tracce della banda

Le forze dell’ordine hanno avviato le indagini partendo proprio dai racconti dei residenti. Si sospetta che la stessa banda sia responsabile anche di altri colpi nelle zone di Parco Cerasole e Falciano, avvenuti con la stessa tecnica: effrazioni in pieno orario serale o all’alba, mentre le famiglie sono in casa.

In particolare, nella frazione di Tuoro, si segnalano due episodi ravvicinati nello stesso condominio: il primo, verso le 19:30, con i ladri che sono riusciti a introdursi in un appartamento al secondo piano; il secondo, pochi giorni dopo, all’alba, quando i malviventi sono stati sorpresi dal proprietario e sono fuggiti precipitosamente.

La polizia ha intensificato i pattugliamenti nelle ore serali, mentre cresce la collaborazione dei cittadini, che si scambiano informazioni e segnalazioni tramite gruppi social e chat di quartiere.

La protesta: “Servono più controlli e telecamere funzionanti”

Il clima, però, resta tesissimo. I comitati civici hanno espresso forte preoccupazione e denunciano una situazione di insicurezza crescente. “L’unica vera soluzione per la sicurezza è garantire più controlli delle forze dell’ordine in strada e la videosorveglianza nelle zone a rischio – spiega Rosi Di Costanzo, presidente del Comitato Vivibilità –. Manca un piano complessivo per i controlli in città. Le zone diventano ‘pericolose’ a rotazione, segno che i pattugliamenti non sono sufficienti”.

Molti cittadini confermano che le telecamere di videosorveglianza installate anni fa non sono più attive, rendendo impossibile individuare la targa o i movimenti della banda.

La paura ha ormai trasformato la vita quotidiana dei residenti: “Siamo costretti a blindarci in casa, abbiamo paura anche solo ad aprire le finestre – denunciano gli abitanti –. Chiediamo un intervento immediato e concreto. La sicurezza non può essere un privilegio, ma un diritto garantito a tutti”.


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