Basilicata

Terremoto Occhiuto: «Mi dimetto e mi ricandido, tra qualche mese decideranno i calabresi»

Terremoto alla Regione Calabria, Roberto Occhiuto annuncia sui social: «Mi dimetto e mi ricandido, la parola passa ai calabresi».


Il presidente della Regione Roberto Occhiuto rompe gli indugi e passa all’attacco e lo fa scatenando un vero e proprio terremoto. «La Calabria ha avviato un percorso che finalmente la sta facendo diventare una Regione che non è più in ginocchio rispetto alle altre Regioni d’Italia. E allora ho deciso di dimettermi, ma ho deciso anche di ricandidarmi, ho deciso di dire ai calabresi: siate voi a scrivere il futuro della Calabria, siate voi a dire se la Calabria si deve fermare o se questo lavoro deve proseguire. Tra qualche settimana, quindi, si andrà a votare, e saranno i calabresi a decidere il futuro della Calabria, non altri». Questo l’annuncio di Occhiuto affidato ai social.

Ma il presidente, affidandosi ad un video di poco meno di 3 minuti, va oltre il semplice annuncio. Appare, infatti, ben deciso a non farsi trascinare in una palude pre-giudiziaria, in una sorta di immobilismo dove l’attenzione della pubblica opinione è rivolta più verso quale nuova carta uscirà dal fascicolo dell’inchiesta che lo vede indagato piuttosto che su che futuro dare ad una Regione che più d’ogni altra necessita di azione.

«Ma perché – esordisce nel video – quando qualcuno cerca di fare qualcosa di buono in questa Regione, tanti altri, che godono solo per il fallimento della Calabria, vorrebbero fermarlo? È quello che sta succedendo oggi in Calabria». Parlando dal cantiere della metropolitana di Catanzaro, Occhiuto ripercorre i passi di una decisione che realmente costituisce, alla vigilia del mese di agosto, un vero e proprio terremoto.

«Ho deciso di portarvi qui – ha proseguito – di farvi vedere questo cantiere, il cantiere della metropolitana di Catanzaro. Ma avrei potuto portarvi in tanti altri luoghi della Calabria, a Sibari, nell’ospedale della Sibaritide; a Vibo, nell’ospedale di Vibo; a Palmi; nei cantieri degli aeroporti; in quelli della SS106, per farvi vedere quante opere si stanno realizzando e quante opere oggi si vorrebbero fermare».

CONTRO CHI SI SCAGLIA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE

Ma chi sarebbe alla base di questo tentativo di stoppare l’operato della giunta Occhiuto? «La magistratura? No, io non ce l’ho con la magistratura – ha precisato subito il presidente -. Non cambio idea: ho sempre detto che in una Regione complicata come la Calabria i magistrati devono fare il loro lavoro serenamente. D’altra parte, io ho chiarito ogni cosa, non ho nulla da temere dall’inchiesta giudiziaria».

Ma allora contro chi si scaglia Occhiuto? «Ce l’ho con tutti questi politici di secondo piano, tutti questi che in politica non hanno mai realizzato nulla per la Calabria in tanti anni. Ce l’ho con questi odiatori, con queste persone arrabbiate con la vita, che tifano per il fallimento della Calabria. Che quasi sono contenti quando si parla male della Calabria. Ce l’ho con questi che utilizzano l’inchiesta giudiziaria come una clava per indebolire o per uccidere politicamente il presidente della Regione: non sarà così».

Ma pur ribadendo la propria voglia di non farsi fermare Occhiuto ha ammesso di dover fare i conti con «quello che sta succedendo nella mia amministrazione. Guardate, io penso che in un Paese civile nessuno debba dimettersi perché riceve un avviso di garanzia, nessuno. Però nella mia amministrazione oggi sta succedendo che è tutto bloccato: nessuno si assume la responsabilità di firmare niente, tutti pensano che questa esperienza sia come quelle precedenti».

ROBERTO OCCHIUTO: «MI DIMETTO E MI RICANDIDO»

In particolare, Occhiuto si riferisce al fatto che «negli ultimi 30 anni in Calabria nell’ultimo anno o nell’ultimo anno e mezzo di legislatura i presidenti venivano coinvolti in un’inchiesta giudiziaria, poi magari venivano archiviati, finiva tutto quanto in niente, però venivano decapitati politicamente e si fermava la legislatura. Anzi, per un anno si parlava soltanto di questo. La Calabria non se lo può consentire. La Calabria ha avviato un percorso che finalmente la sta facendo diventare una Regione che non è più in ginocchio rispetto alle altre Regioni d’Italia».

Quindi la decisione clamorosa di chiudere tutto e ritornare all’origine del potere politico, alle urne. «E allora ho deciso di dimettermi, ma ho deciso anche di ricandidarmi, ho deciso di dire ai calabresi: siate voi a scrivere il futuro della Calabria, siate voi a dire se la Calabria si deve fermare o se questo lavoro deve proseguire. Tra qualche settimana, quindi, si andrà a votare, e saranno i calabresi a decidere il futuro della Calabria, non altri», ha concluso il presidente Occhiuto.

Agosto si trasforma così in una nuova trincea elettorale per i calabresi che tra un bagno in mare e un gita al fresco in montagna dovranno prepararsi ad una nuova battaglia a suoi di voti che li aspetterà alle prime avvisaglie di autunno.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »