Umbria

Terremoto, Ance: «Superbonus rafforzato, con le nuove regole cantieri a rischio»


«Gravissime conseguenze sulla ricostruzione, a danno dei proprietari degli immobili e delle imprese che stanno lavorando nelle zone del sisma 2016». È l’allarme lanciato da Ance Perugia dopo la nuova interpretazione dell’Agenzia delle Entrate sul Superbonus rafforzato nelle aree colpite dal terremoto del 2016. L’associazione dei costruttori, attraverso il presidente Giacomo Calzoni, esprime forte preoccupazione per gli effetti della risoluzione 66/E del 13 novembre, che riguarda il riconoscimento dell’agevolazione a chi sceglie di rinunciare al contributo pubblico per la ricostruzione.

Cosa cambia Secondo quanto indicato dall’Agenzia delle Entrate, per dimostrare la rinuncia al contributo non sarebbe più sufficiente una semplice dichiarazione formale. Viene infatti richiesto che il professionista presenti prima la domanda di contributo per la ricostruzione e che questa venga ufficialmente accolta, per poi procedere alla rinuncia. Una lettura che modifica una prassi seguita fino a ora e che, come sottolinea Ance Perugia, aveva permesso di semplificare notevolmente i passaggi necessari. Fino a questo momento, infatti, era considerata sufficiente la rinuncia al contributo per poter accedere al raddoppio dei massimali del Superbonus. Una modalità che trovava fondamento anche nella guida pubblicata nel 2021 dall’Agenzia delle Entrate insieme alla Struttura del commissario alla ricostruzione, dedicata proprio alla ricostruzione post-sisma e al Superbonus 110 per cento.

Effetti pesanti Il cambio di impostazione arriva a poche settimane dalle scadenze di fine anno e, secondo l’associazione, rischia di avere effetti immediati e pesanti. Da un lato potrebbe bloccare l’avvio di nuovi cantieri, dall’altro crea incertezza sulla prosecuzione di lavori già iniziati. Le difficoltà riguardano anche chi ha già usufruito del Superbonus rafforzato sulla base delle indicazioni precedenti e ora intende cedere i crediti fiscali maturati, trovandosi improvvisamente in un quadro interpretativo diverso.

Burocrazia Calzoni spiega che obbligare i proprietari a ottenere un riscontro formale dagli Uffici speciali per la ricostruzione, su edifici che hanno subito danni sismici già certificati, rappresenta «un inutile passaggio burocratico in un contesto già complicato». Secondo il presidente di Ance Perugia, questa procedura appesantisce il lavoro degli uffici e dei professionisti e finisce per bloccare di fatto i cantieri, creando incertezza sia per le imprese sia per i cittadini.

Perplessità A destare ulteriore preoccupazione è il momento in cui questa interpretazione viene introdotta. Come sottolinea Calzoni, «non si comprende come l’esclusione di una prassi ormai consolidata possa avvenire a poche settimane dal termine del 31 dicembre 2025 entro il quale si devono rendicontare le spese sostenute e agevolate con il Superbonus rafforzato». Una misura che, ricorda l’associazione, era stata pensata anche per accelerare la ricostruzione nelle zone colpite dal sisma. Secondo quanto riferito da Ance Perugia, anche il commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli, avrebbe manifestato forti perplessità su questa lettura restrittiva, ritenuta in contrasto con il quadro di regole e interpretazioni seguito fino ad ora.

L’appello Da qui l’appello finale al Governo nazionale e alle amministrazioni regionali dell’Umbria e del Centro Italia affinché intervengano rapidamente. L’obiettivo è confermare la possibilità di accedere al Superbonus rafforzato sulla base della sola rinuncia formale al contributo pubblico, oppure individuare soluzioni immediate per superare l’attuale fase di stallo. In caso contrario, avverte l’associazione, le ripercussioni sulla ricostruzione e sull’attività delle imprese rischiano di essere molto pesanti.

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