Terre rare, firmato l’accordo Usa-Ucraina: cosa prevede

Storica svolta nei rapporti tra Usa e Ucraina. I due Paesi hanno trovato l’accordo sulle terre rare. Secondo quanto riportato da Bloomberg, l’intesa sui minerali garantisce l’accesso privilegiato Usa ai nuovi progetti di investimento per sviluppare le risorse naturali ucraine, compresi alluminio, grafite, petrolio e gas naturale. “L’intesa favorirà entrambi” il primo commento di Kiev che si dice “grata per la firma dell’accordo”.
L’accordo garantirà agli Usa l’accesso ai preziosi minerali delle terre rare dell’Ucraina offrendo a Kiev una certa garanzia del continuo supporto americano nella guerra con la Russia.”Questo accordo segnala chiaramente alla Russia che l’amministrazione Trump è impegnata in un processo di pace incentrato su un’Ucraina libera, sovrana e prospera a lungo termine” le parole il segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent. “Il Presidente Trump ha concepito questa partnership tra il popolo americano e quello ucraino per dimostrare l’impegno di entrambe le parti a favore di una pace e di una prosperità durature in Ucraina” ha aggiunto.
“Sono grata a tutti coloro che hanno lavorato per l’accordo e lo hanno reso più significativo. Ora il documento è tale da garantire il successo per entrambi i nostri Paesi, Ucraina e Stati Uniti” la soddisfazione della vicepremier ucraina Yulia Svyrydenko. L’intesa istituisce un fondo di investimento congiunto in Ucraina. Come reso noto dal premier ucraino Denys Shmyhal, i futuri aiuti militari degli Stati Uniti possono essere considerati contributi al fondo, ma l’assistenza precedente non è inclusa. “L’accordo non prevede alcun obbligo di debito” ha rimarcato Shmyhal: “L’Ucraina manterrà il pieno controllo sul sottosuolo, sulle infrastrutture e sulle risorse naturali”. L’istituzione del fondo non interferirà con il percorso di Kiev verso l’adesione all’Ue.
In base a quanto emerso, le aziende statali ucraine – basti pensare a Energoatom e Ukrnafta – manterranno la proprietà statale e che l’accordo è conforme alla Costituzione ucraina. Il fondo sarà alimentato dai proventi derivanti dalle licenze di nuova emissione: “Stiamo parlando del 50 per cento dei fondi provenienti dalle nuove licenze per progetti nel campo dei minerali critici, del petrolio e del gas che andranno a bilancio dopo la creazione del Fondo”. In base a quanto previsto dall’accordo, Washington continuerà ad attrarre ulteriori investimenti e tecnologie in Ucraina. Non ci sono concrete garanzie di sicurezza, sottolinea il Washington Post, così come non ci sono riferimenti alla centrale nucleare di Zaporizhzhia (ZNPP) occupata dai russi. In precedenza i funzionari americani avevano suggerito di assumere il controllo dell’impianto nell’ambito di un futuro accordo di pace.
In un’intervista a Newsnation per i primi 100 giorni del secondo mandato alla Casa Bianca, Trump ha rivelato di aver detto a Zelensky di firmare l’accordo sulle terre rare “perché la Russia è molto più grande e molto più forte” e che sarebbe stata “un’ottima cosa se fossimo riusciti a raggiungere un accordo”. Alla domanda se l’accordo sui minerali firmato con l’Ucraina nella notte potrebbe “inibire” Putin, Trump è stato chiaro: “Beh, sì potrebbe”.
L’accordo sulle terre rare era in ballo da diverso tempo. Due mesi fa Usa e Ucraina avevano quasi raggiunto la fumata bianca, prima dello scontro nello Studio Ovale tra Trump, il suo vice JD Vance e Zelensky.
In quell’occasione il tycoon criticò il leader di Kiev, sostenendo che “non aveva le carte in regola” per vincere la guerra. Anche grazie al recente incontro a Roma, il clima tra i due alleati è tornato sereno e la firma dell’accordo sulle terre rare segna una nuova fase.
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