Terni, Fondazione Carit: dieci milioni di euro per il territorio nel 2026
Dieci milioni per il territorio nel 2026. Il comitato di indirizzo della Fondazione Carit ha approvato all’unanimità – con il parere favorevole dell’assemblea dei soci – il documento programmatico previsionale 2026, strumento con cui palazzo Montani Leoni pianifica risorse, obiettivi e strategie della propria attività erogativa, individuando settori prioritari e di intervento.
Dieci milioni per il territorio Per il 2026 la Fondazione mette in campo dieci milioni di euro a sostegno del territorio e delle istituzioni pubbliche, finanziando progetti di terzi, bandi e iniziative proprie. Complessivamente, le risorse ammontano a 10.004.588 euro, con un incremento rispetto agli stanziamenti dei precedenti documenti programmatici previsionali. I fondi saranno destinati alla ricerca scientifica e tecnologica, all’arte e alla cultura, alla sanità pubblica, all’istruzione, al volontariato e allo sviluppo locale.


Obiettivi e visione per il 2026 Secondo quanto definito nel programma pluriennale di attività 2024-2026, la fondazione intende contribuire anche nel 2026 allo sviluppo della coesione sociale, alla promozione della cultura, della formazione e dello sviluppo economico, alla sostenibilità ambientale e alla salute pubblica della comunità di riferimento. Un impegno che si concretizzerà attraverso la messa a sistema delle realtà esistenti per favorire approcci innovativi e attuabili, valorizzando un patrimonio di esperienze radicato in oltre trentatré anni di attività. In questa direzione, la fondazione punta a individuare azioni sinergiche e sperimentali, coinvolgendo enti pubblici e il privato sociale in un processo di ascolto condiviso, finalizzato a leggere i bisogni della comunità e dare risposte efficaci alle emergenze prioritarie.
I bandi e le aree di intervento Nel 2026 proseguirà la pubblicazione di bandi dedicati, per consentire agli stakeholders territoriali di presentare progetti in specifici ambiti di intervento. Tra i temi su cui si fonderanno bandi e iniziative proprie: sostegno al terzo settore per il contrasto alla povertà, alle fragilità sociali e al disagio giovanile, con particolare attenzione alla disabilità e alla cura degli anziani, in un’ottica di welfare comunitario; supporto alle scuole pubbliche per la promozione dello studio delle lingue straniere, la creazione di laboratori specialistici, palestre attrezzate e spazi di aggregazione innovativi; potenziamento delle manifestazioni sportive, considerate un importante veicolo di sviluppo economico e turistico; promozione di eventi musicali e spettacoli teatrali di prestigio, per rafforzare l’offerta culturale del territorio; sostegno a mostre d’arte e interventi di restauro su beni storico-artistici. Come già sperimentato negli anni precedenti, anche per il 2026 è prevista la pubblicazione di un bando per “richieste generali di contributo”, aperto a tutti i settori di intervento della fondazione, per permettere a enti e associazioni di realizzare progetti in linea con i bisogni del territorio.
Crescita e stabilità «L’attenta politica di bilancio perseguita dalla fondazione – ha spiegato il presidente Strinati – ha consentito di consolidare le disponibilità economiche e garantire maggiore stabilità alla programmazione annuale». La fondazione dispone inoltre del fondo di stabilizzazione delle erogazioni, che potrà coprire più anni di attività e assicurare continuità ai progetti sostenuti. Anche il rapporto annuale Acri (Associazione di fondazioni e di Casse di Risparmio Spa) conferma la solidità dell’ente ternano: la fondazione Carit si colloca al 31esimo posto tra le 86 fondazioni bancarie italiane e al 14esimo tra quelle medio-grandi.
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