Economia

Terna, consumi elettrici stabili. Volano accumuli ed eolico

Nel mese di ottobre il fabbisogno di energia elettrica in Italia ha raggiunto i 25,5 miliardi di kWh, in lieve aumento (+0,2%) rispetto allo stesso mese del 2024. Lo rileva Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, precisando che il confronto avviene con lo stesso numero di giorni lavorativi (23) e con una temperatura media più bassa di due gradi. Una volta corretti gli effetti di temperatura e calendario, la domanda risulta sostanzialmente stabile. Le dinamiche territoriali mostrano andamenti differenziati: consumi in crescita al Nord (+0,6%) e al Centro (+0,3%), mentre il Sud e le Isole segnano una flessione (-0,8%). Su base cumulata, nei primi dieci mesi del 2025 la domanda elettrica nazionale rimane negativa (-1%), un valore che si attenua leggermente una volta rettificato (-0,6%).

Segnali più vivaci arrivano dall’industria energivora: l’indice Imcei elaborato da Terna registra a ottobre un +1,9% tendenziale, secondo dato positivo consecutivo dopo una prima parte dell’anno debole. In aumento alimentare, cemento, meccanica, siderurgia, ceramiche e vetro; in calo carta, chimica e metalli non ferrosi. Su base congiunturale, però, l’indice torna a scendere (-0,8%). Più problematica, invece, la dinamica dei servizi. L’indice Imser, pubblicato con due mesi di ritardo, mostra ad agosto un calo del 6,3% anno su anno: a soffrire sono quasi tutte le categorie, con l’unica eccezione delle attività professionali, scientifiche e tecniche e del comparto Ict.

Il bilancio mensile evidenzia una copertura della domanda per l’84,7% tramite produzione nazionale, con il restante 15,3% garantito dagli scambi esteri. Il saldo import-export è pari a 3,9 TWh, in calo del 6,1% rispetto a ottobre 2024; nel cumulato 2025 la contrazione raggiunge l’8,6%. La produzione nazionale netta si attesta a 22 miliardi di kWh, con rinnovabili al 39% della domanda (in calo rispetto al 41,2% di un anno fa). Forti incrementi si registrano per eolico (+70,1%) e fotovoltaico (+48,7%), grazie sia alla nuova capacità installata sia a un irraggiamento più favorevole. Resta invece pesante la flessione dell’idroelettrico (-48,8%). Da gennaio, la capacità rinnovabile aggiuntiva ha raggiunto 5.400 MW, di cui 4.813 MW solari.

Corre infine il settore degli accumuli: al 31 ottobre in Italia risultano installati 17.610 MWh (+46,6% in un anno), pari a 7.192 MW di potenza nominale e a circa 862 mila sistemi. Solo a ottobre gli impianti utility-scale hanno immesso in rete 202 GWh, confermando un ruolo ormai centrale per sicurezza e flessibilità del sistema elettrico. Da inizio anno la capacità di questi impianti è cresciuta di 2.818 MWh, corrispondenti a 721 MW di nuova potenza.


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