Abruzzo

Tenta di introdurre cocaina e hashish in carcere, arrestata giovane donna


“Questa mattina, la polizia penitenziaria di Teramo ha arrestato una giovane donna della provincia di Pescara che tentava di introdurre cocaina e hashish, nascosti nelle parti intime, da consegnare al marito detenuto durante il colloquio. Grazie ai controlli effettuati con l’unità cinofila, il cane Lion ha immediatamente individuato la presenza di sostanze stupefacenti, confermata poi dai successivi accertamenti sulla persona”.

A renderlo noto è Giuseppe Pallini, segretario del sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe).

Pallini aggiunge che “la donna è stata segnalata all’autorità giudiziaria, che ne ha disposto l’arresto” – e rivolge un plauso – “al provveditorato penitenziario del Lazio, da cui dipende l’Abruzzo, per aver prontamente accolto la richiesta di invio delle unità cinofile per contrastare l’introduzione di droga in questo periodo natalizio. Un ringraziamento va anche al cane Lion e a tutto il personale che ha contribuito al successo dell’operazione”.

Donato Capece, segretario generale del Sappe, esprime soddisfazione per l’operazione: “Nonostante le difficili condizioni in cui operano i poliziotti penitenziari in Abruzzo e a Teramo, spesso vittime di aggressioni da parte di detenuti facinorosi, questa attività dimostra ancora una volta la dedizione e la professionalità del Corpo. Un ringraziamento speciale va alle unità operative e al gruppo cinofilo della polizia penitenziaria, che in questi anni ha ottenuto risultati eccellenti”.

Capece evidenzia che i tentativi di introdurre droga e materiale illecito negli istituti penitenziari sono in aumento a livello nazionale. “Questa operazione testimonia l’alta competenza della polizia penitenziaria, che non solo partecipa attivamente al processo di rieducazione e trattamento, ma svolge anche un’importante attività di prevenzione e contrasto con abnegazione e professionalità”.

Il segretario del Sappe ricorda inoltre i lavori avviati presso il Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il Sottosegretario Alfredo Mantovano, e altri rappresentanti istituzionali e scientifici. “Durante l’incontro, si era deciso di istituire un tavolo tecnico per migliorare l’applicazione delle normative sulle dipendenze in ambito penitenziario, con particolare attenzione alla formazione del personale, all’omogeneità delle procedure operative e alla raccolta tempestiva dei dati”.

Secondo la relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze del 2024, nel 2023 le persone tossicodipendenti entrate in carcere sono state 15.492, pari al 38% degli ingressi totali. La percentuale varia significativamente a livello regionale: è sotto il 20% in Friuli Venezia Giulia, Calabria e nella provincia di Trento, mentre supera il 50% in Lombardia e nella provincia di Bolzano. Tra i detenuti tossicodipendenti, il 53% è in carico ai servizi per uso primario di cocaina o crack, con percentuali che salgono al 64% in Lombardia, al 59% in Campania e al 63% in Sicilia.

Capece conclude sottolineando che “questi dati confermano la necessità di un’azione mirata e coordinata per affrontare il problema della tossicodipendenza negli istituti penitenziari, assicurando un supporto adeguato sia ai detenuti che al personale della polizia penitenziaria, che svolge un ruolo fondamentale nella tutela della sicurezza e nella lotta al traffico di droga”.


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