Telefonata Tajani-Rubio, gli Usa: "Impegnati con voi su Trentini"
“Un lungo ed amichevole colloquio telefonico” tra Antonio Tajani e Marco Rubio conferma l’asse Roma-Washington su alcuni temi cruciali. Le parole sono del ministro degli Esteri su X: al centro della conversazione con il segretario di Stato statunitense, ci sono stati appunto alcuni dei principali dossier internazionali. La guerra in Ucraina, la crisi in Medio Oriente e la situazione politica in Venezuela, con particolare attenzione ai cittadini italiani detenuti dal regime di Caracas. Attenzione massima, dunque, riferisce Tajani, sul caso del cooperante Alberto Trentini, detenuto in un carcere della capitale venezuelana da oltre un anno. “Gli Stati Uniti sono impegnati al fianco dell’Italia e daranno una mano sul dossier Trentini e degli altri detenuti politici in Venezuela“. Il ministro degli Esteri riferendo della conversazione con il collega, ha detto di aver “ringraziato il Segretario Rubio per aver garantito il suo impegno e del Dipartimento di Stato americano ad una rapida scarcerazione di tutti i detenuti politici in Venezuela”.
La scorsa settimana Trentini ha ricevuto la visita dell’ambasciatore d’Italia Giovanni De Vito, che ha riferito che sarebbe in condizioni d’umore migliori. Alberto Trentini si trova recluso dal 15 novembre 2024, quando è stato arrestato dalle autorità venezuelane mentre si trovava in missione nel Paese sudamericano. Si definisce un “professionista con oltre dieci anni di esperienza nei settori dello sviluppo e umanitario con Ong internazionali in Sud America, Etiopia, Nepal, Grecia e Libano”, con “esperienza comprovata nella gestione di progetti e uffici, coordinamento, progettazione e budget di proposte, risorse umane e logistica. Madrelingua italiana, fluente in spagnolo, inglese e francese”. Trentini lavora con la Ong Humanity & Inclusion, ha una laurea in storia moderna e contemporanea all’Università Cà Foscari e un master in ingegneria delle acque e della salute conseguito in Inghilterra. Fra il 2023 e il 2024, con il Consiglio danese per i rifugiati, ha lavorato a Barbacoas, una località della Colombia.
Source link




