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“Teheran è piena di complotti, lui ha giorni contati”. Pronto il golpe contro Khamenei

Redde rationem in vista per la massima autorità della Repubblica Islamica. Non sono infatti solo Israele e gli Stati Uniti ad essere sulle tracce di Ali Khamenei, rifugiato in un bunker in una località imprecisata dell’Iran sin dalle prime ore dell’operazione Rising Lion lanciata da Tel Aviv il 13 giugno. Stando a quanto riferito dall’Atlantic, nei giorni che hanno preceduto l’attacco americano ai siti nucleari di Teheran, un gruppo di uomini d’affari iraniani, personalità politiche e militari e persino parenti di alti esponenti del clero avrebbero iniziato ad elaborare un piano per prendere le redini del Paese senza la Guida Suprema. Nell’eventualità sia della sua morte che della sua defenestrazione.

A riferirlo all’autorevole rivista sono due fonti “coinvolte nelle discussioni”. Una delle gole profonde ha dichiarato che “la nostra è solo un’idea”. “Teheran ora è piena di complotti simili”, ha proseguito la fonte, “Stanno anche parlando con gli europei del futuro dell’Iran. Tutti sanno che i giorni di Khamenei sono contati. Anche se rimanesse in carica non avrebbe un potere effettivo”.

Il piano dei congiurati parte da una considerazione: secondo la Costituzione, spetta all’Assemblea degli Esperti e ai suoi 88 membri del clero votare per ottenere la rimozione dell’ayatollah dalla sua carica. L’emergenza in corso rende però particolarmente complicato seguire tale procedura ed i cospiratori starebbero per questo motivo ipotizzando altre strade. La Guida Suprema potrebbe essere messa da parte in via “informale” attraverso pressioni interne che lo convincano a cedere il potere ad un sostituto temporaneo. Il posto di Khamenei potrebbe a quel punto essere preso da un ristretto comitato direttivo incaricato di negoziare un accordo con gli Stati Uniti per far cessare i raid israeliani.

Nel comitato direttivo che verrebbe formato dopo la caduta della massima autorità iraniana potrebbe trovare posto l’ex presidente Hassan Rohani – estraneo alle discussioni dei complottisti – a cui potrebbe essere assegnato un ruolo chiave. Le fonti dell’Atlantic rivelano inoltre che alcuni funzionari militari sarebbero in contatto con le loro controparti di “un grande Paese del Golfo” per ottenere la loro approvazione ad un “cambio di traiettoria” della Repubblica Islamica e alla composizione della sua leadership.

Sin qui le confessioni rilasciate dalle fonti dell’Atlantic prima dell’assalto americano ai siti di Fordow, Natanz e Isfahan che vengono ribadite anche dopo il completamento della missione Usa Martello di Mezzanotte. “Penso che le possibilità di riuscire in qualche modo a mettere da parte Khamenei siano ora aumentate”, ha detto uno dei due insider consultati dalla rivista aggiungendo però che “siamo tutti preoccupati e incerti. Potrebbe anche andare esattamente in senso contrario”.

L’altra fonte ha invece dichiarato che anche se l’Iran dovesse scegliere una posizione ostile agli Stati Uniti, la Guida Suprema dovrebbe comunque essere “messo da parte”. A questo punto resta dunque da vedere chi tra Israele, gli Usa o i congiurati arriverà per primo a dichiarare scacco matto all’ayatollah.


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