TechMOlogy, Pmi a minor rischio di marginalità tecnologica – Tecnologie
della mobilità transfrontaliera gli anelli più deboli sono le
micro e PMI, anche artigiane, impegnate nell’affrontare le sfide
della transizione digitale.
Le tecnologie dell’industria 4.0 sono infatti un fattore di
sviluppo-chiave anche per queste aziende poiché consentono lo
sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Grazie al Progetto
TechMOlogy del Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia –
Slovenia, molte imprese a rischio di marginalità tecnologica nel
settore della mobilità – dall’automotive al navale, alla
mobilità leggera – hanno avuto la possibilità di acquisire
competenze adeguate a colmare il gap.
Se n’è parlato oggi alla Lef, l’azienda digitale modello di
Confindustria Alto Adriatico e McKinsey & Company, partner
dell’iniziativa.
Secondo Filippo Bianco, Ad di Friuli Innovazione, capofila del
progetto, «TechMology ha lavorato sulle precondizioni per
aumentare l’utilizzo delle tecnologie abilitanti chiave (KET) di
Industria 4.0 nelle imprese, specialmente piccole, che operano
nella catena del valore della mobilità, che per peso in termini
di forza lavoro impiegata, lavorazioni di nicchia ad alto valore
aggiunto, professionalità disponibili, caratterizzano
significativamente l’area transfrontaliera tra Italia e
Slovenia».
Tanja Mohorič, direttore del cluster automobilistico ACS della
Slovenia e omologa di Hidria per quanto concerne la cultura
dell’innovazione e dei progetti europei, ha spiegato che «uno
dei contenuti di supporto più importanti è la creazione di
strategie di sviluppo congiunte attraverso la condivisione delle
conoscenze sulle tendenze in atto non solo nel campo dello
sviluppo del mercato dell’industria automobilistica, ma anche
nel campo della ricerca e dello sviluppo in tutte le aziende”.
(ANSA).
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