Teatro inclusivo, il Welfare della Regione Puglia abbatte le barriere
Un laboratorio di trasformazione sociale, culturale e sanitaria: è questa l’essenza della nuova azione pilota “Pratiche teatrali e formative inclusive per artisti abili e con disabilità”, promossa dal dipartimento Welfare della Regione Puglia, in collaborazione con il Consorzio Puglia Culture. Un’iniziativa innovativa, visionaria e necessaria, che punta a ridefinire il ruolo dell’arte come strumento di inclusione sociale e cura, attraverso laboratori di danza inclusiva, teatro per persone con disabilità complesse, momenti di formazione, campagne di comunicazione e un convegno nazionale sul rapporto tra arte e salute mentale.
“L’arte – dichiara Ruggiero Mennea, consigliere delegato al Welfare della Regione Puglia – può e deve diventare uno strumento potente di giustizia sociale, di emancipazione e di trasformazione collettiva. Non è solo espressione estetica, ma anche linguaggio universale capace di abbattere barriere, creare ponti tra le persone, e restituire dignità a chi troppo frequentemente viene relegato ai margini. Con questa iniziativa non ci limitiamo a valorizzare il talento degli artisti con disabilità, riconosciamo il loro ruolo attivo nella costruzione di una società più equa, più inclusiva, più consapevole.”
Il progetto si muove all’interno di una logica intersettoriale – sociale, culturale, educativa – in cui i singoli interventi si incontrano per costruire spazi accessibili, relazioni significative, nuove forme di partecipazione e generare impatto positivo sul territorio. Non si tratta solo di promuovere la partecipazione, ma di ridisegnare i modi in cui la società accoglie, sostiene e valorizza le diversità. L’arte, in questo contesto, non è solo rappresentazione, ma esperienza viva, relazione e possibilità concreta di cambiamento.
In particolare, sarà valorizzata la pratica della “prescrizione culturale” ovvero l’idea, supportata da evidenze scientifiche internazionali, che la partecipazione ad attività artistiche possa migliorare la salute mentale più di alcuni trattamenti tradizionali. “Si tratta di un’azione pilota, un intervento innovativo e sperimentale che fa ricorso a metodologie e strumenti diversi riconducibili al macro-obiettivo dell’inclusione sociale delle persone con disabilità. Attraverso la realizzazione di specifiche attività formative e laboratoriali intendiamo promuovere pratiche inclusive finalizzate allo sviluppo del lavoro degli artisti con disabilità, e a favorire una partecipazione inclusiva del pubblico nel settore professionale della danza e delle arti performative con artisti abili e con disabilità” afferma Valentina Romano, direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia.
“Vogliamo generare spazi di appartenenza reale – continua Romano -, dove le persone possano riconoscersi e sentirsi parte attiva di una comunità. Significa creare bellezza condivisa, coltivare legami, valorizzare quei talenti sommersi che spesso restano invisibili. Promuoviamo una cultura che ha il coraggio di guardare la fragilità non come una debolezza, ma come una risorsa preziosa. È un modo concreto per continuare a delineare le politiche sociali come investimento nella coesione e nel futuro delle nostre comunità”. L’intervento prevede anche l’individuazione di uno spazio multiculturale accessibile in una delle province pugliesi, capace di diventare polo di sperimentazione inclusiva permanente. Tra i soggetti coinvolti, artisti abili e con disabilità, famiglie, insegnanti, pubblico e comunità educanti, con l’obiettivo di attivare nuove sinergie pubblico-private, attrarre co-finanziamenti da fondazioni, enti del Terzo Settore, e generare impatto sistemico.
Il Consorzio Puglia Culture, soggetto attuatore dell’intervento, opererà su un orizzonte temporale di 18 mesi, coordinando le azioni previste e favorendo la creazione di reti stabili sul territorio. “Un progetto, dunque, che va oltre l’inclusione, un manifesto per una società che non solo accoglie, ma che migliora grazie alle diversità”, conclude Mennea.