Liguria

Teatro Carlo Felice, piace lo Strauss di Die Liebe der Danae al debutto nazionale


Genova. Applausi convinti alla prima di Die Liebe der Danae, un Richard Strauss praticamente inedito per tutto il pubblico che ha quasi riempito la platea del Teatro Carlo Felice per assistere alla prima esecuzione italiana nella versione originale in tedesco e in un allestimento realizzato da un teatro italiano. Repliche ancora domenica 13 aprile alle 15 e mercoledì 16 aprile alle 20.

Ovazioni soprattutto per Angela Meade, nei panni di Danae la cui voce si adatta parecchio alla partitura, e per il maestro Michael Zlabinger, che ha sostituito Fabio Luisi (per lui una rinuncia causa motivi personali) sul podio e ha portato a casa un’esecuzione di notevole complessità nella gestione dell’orchestra, numerosa, senza sbavature.

Il Teatro sempre proprio dare il meglio di sé quando propone titoli meno battuti, un’operazione che si alterna a opere di repertorio reinterpretate da registi che fanno discutere.

Certamente non si tratta di un’opera facile al primo ascolto, il primo atto, in cui il coro è stato molto impegnato, ha echi wagneriani ed evoca una complessità dettata dal momento storico in cui Strauss scrisse l’opera: nel periodo nazista con la prima rinviata perché in piena Seconda Guerra Mondiale e la regia di Laurence Dale lo sottolinea ambientando la vicenda in uno scenario teatrale devastato e grigio, con i bombardieri che scorrono sullo schermo, alternati a immagini di repertorio di uno Strauss ormai anziano che cammina in mezzo al verde della sua casa a Garmisch. Uno Strauss che compare anche sulla scena insieme alla moglie in diversi momenti dell’opera non solo sul palco, ma anche defilato su uno dei balconi alla genovese che costituiscono la scenografia naturale del Carlo Felice. Strauss stava realizzando che la cultura tedesca era prossimo al naufragio insieme a tutto il suo mondo.
Altre scelte registiche fatte di proiezioni, movimenti e luci eccellenti (John Bishop), sono state apprezzate dal pubblico a partire dalla pioggia d’oro con cui appunto Giove si manifesta a Danae inizialmente, dalla potente luminosità del quadro che evoca l’arrivo della nave di Mida, sino al talamo nuziale nel secondo atto adornato con ghirlande di rose dalle quattro regine amanti di Giove (Semele, Europa, Alkmene e Leda).

Il secondo e il terzo atto sono un crescendo molto trascinante e piacevole.

L’amore vince sul potere e sull’avidità è il messaggio del libretto, che Joseph Gregor elaborò dopo la morte di Hugo von Hofmannsthal: Re Polluce, assediato dai creditori, tenta di far sposare la figlia Danae con l’uomo più ricco. Giove si invaghisce di lei e usa Midas come messaggero nei panni di Crisofero per evitare la gelosia di Era. Ma Danae preferisce appunto Crisofero a lui e il Dio prima progetta la vendetta: Midas, con il tocco della sua mano trasforma ogni cosa in oro e anche Danae. Midas perde il suo potere e Giove ridà vita a Danae mettendola davanti alla scelta: una vita di agi accanto a lui o la povertà con Midas? Quando Giove vede che la ragazza non rinuncia al suo amore anche in povertà, decide di ritirarsi e benedire la sua scelta.

Grande lavoro per i danzatori Daniele Bracciale, Luca Cappai, Simone Cristofori e Giuseppe Sanniu che hanno donato dinamismo all’esecuzione parecchio statica e frontale dei due protagonisti (Meade e un generoso e potente John Matthew Myers): movimenti fluidi e voluttuosi per corpi ricoperti d’oro dalla testa ai piedi. Benissimo anche le scene di valzer e tutte le esecuzioni affidate al balletto Fondazione Formazione Danza e Spettacolo “For Dance”.

Bene il resto dei cantanti: Scott Hendricks è uno Jupiter quasi messianico nell’aspetto e nel costume che in alcune parti sembrava un po’ sovrastato dall’orchestra, ma ha comunque fatto un buon lavoro. A lui e alle quattro regine dai costumi brillanti (Semele: Anna Graf; Europa: Agnieszka Adamczak; Alkmene: Hagar Sharvit; Leda: Valentina Stadler) spetta la parte di maggior commedia e movimento. Completano il cast Timothy Oliver (Merkur), Tuomas Katajala (Pollux); Valentina Farcas (Xanthe), Albert Memeti (Erste König), Eamonn Mulhall (Zweite König), Nicolas Legoux (Dritte König), John Paul Huckle (Vierte König). Domenico Apollonio, Bernardo Pellegrini/Davide Canepa (13, 16), Luca Romano, Andrea Scannerini (Vier Wächter),
Valeria Saladino (Eine Stimme).




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