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Taylor Swift e l’Ofelia di Millais: la vera storia dietro il quadro che ha ispirato la sua canzone

L’ «insegnante di inglese» Taylor Swift (come si è deliziosamente autodefinita nel post di annuncio ufficiale sul suo fidanzamento con Travis Kelce ) è ora anche un po’ la nostra prof di arte. La sua Ofelia («you dug me out of my grave and Saved my heart from the fate of Ophelia», canta in The Fate of Ophelia, hit del suo ultimo album) è infatti direttamente ispirata all’Ofelia di John Everett Millais. Lo ha detto lei in un più di un’intervista e le reference nel video sono evidenti.

Ofelia è, certo, un’eroina shakesperiana. E di una tragedia non secondaria: l’Amleto. Breve sunto: figlia del ciambellano alla corte, Polonio, e sorella di Laerte, Ofelia è proprio l’amante di Amleto. Peccato che il principe rinneghi i suoi sentimenti per una serie di sfortunati eventi, di fraintendimenti e tanto altro. Finisce con Ofelia che, distrutta dalla morte del padre (ucciso per sbaglio da Amleto) e dall’amore non più corrisposto, si lascia annegare. «In breve le sue vesti inzuppate dall’onda bevuta interruppero il canto melodioso, e trascinarono l’infelice in fondo alle acque, dove è spirata», scrive Shakespeare.

Il pittore inglese John Everett Millais (1829-1896) decide di dipingere proprio quella scena e ancora oggi la sua Ofelia, bellissima e inquietante, è una delle opere della Tate Britain di Londra più viste, amate e fotografate. È diventata un’icona pop, come accade a tutti i quadri che diventano magneti da frigo, card, immagini su t-shirt, meme. Ha colpito anche Taylor, appunto.

Eppure, nasconde una storia triste, che non è solo quella letteraria di Ofelia.


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