Economia

Tavares, buonuscita da 35 milioni per l’addio a Stellantis

Roma — C’è chi aveva ipotizzato una buonuscita da 100 milioni di euro per l’ex ad di Stellantis, Carlos Tavares. In realtà non si superano i 35 milioni, mettendo tutto insieme, stipendio e bonus. Si tratta, infatti, di voci differenti. Il salario puro del manager portoghese per il 2024 ammonta a più di 23 milioni. Il 37% in meno di quello che ha recepito nel 2023. Tavares non ha preso incentivi a breve termine, non avendo raggiunto i target finanziari, mentre ha incassato 20 milioni per obiettivi di lungo termine centrati. A questi soldi, però, bisogna aggiungere altri 12 milioni: 2 sono di buonuscita sulla base delle norme olandesi, altri 10 definiti in un accordo transattivo tra il manager e il gruppo che lui stesso ha contribuito a far nascere fondendo Fca e Psa nel 2021. Cifre che emergono dal bilancio Stellantis depositato nella tarda serata di ieri in Sec, l’autorità di controllo della Borsa negli Usa, in vista dell’assemblea di aprile. A livello di remunerazione i 23 milioni sono composti da 2 milioni di paga base, 71.224 euro di fringe benefit, 500 mila euro di benefit per la pensione, e oltre 20 milioni e 514 mila euro di bonus a lungo termine. Una remunerazione che comunque farà parlare, visto che in passato non sono mancate le polemiche sui maxi stipendi del manager portoghese che a dicembre ha lasciato la casa automobilistica.

Da parte dei sindacati e dei lavoratori c’è malumore rispetto al premio di risultato per gli operai. Da 630 a 830 euro lordi. Bonus riconosciuto anche se non si sono raggiunti gli obiettivi, visti i conti negativi. A Pomigliano e Torino non sono mancate le proteste. La Fiom dice che non si possono scaricare le responsabilità sui lavoratori, mentre gli altri sindacati metalmeccanici vogliono ridiscutere l’accordo. Stellantis vuole bruciare i tempi sulla produzione della 500 ibrida. Per ora la dead line rimane novembre 2025, ma il gruppo ha deciso di giocare d’anticipo e partire con i lavori di allestimento della linea di montaggio a Mirafiori. Lo scopo è di uscire a maggio con i primi prototipi. Nello storico stabilimento di Torino, reparto Carrozzerie, dove lavorano circa 2.200 persone, partiranno ad aprile gli interventi per modificare il layout. «L’obiettivo – spiega Stellantis – è costruire i primi prototipi a maggio».

Lo stabilimento si fermerà ad aprile, quando saranno installate le attrezzature. L’attività produttiva della 500 elettrica proseguirà nell’intero mese di marzo e riprenderà poi a maggio. Normalmente si sarebbe potuti intervenire in agosto, il mese classico delle ferie, ma i manager vogliono bruciare i tempi. La 500 ibrida a Mirafiori fa parte del Piano Italia, presentato il 17 dicembre. Modello che dovrebbe dare una boccata d’ossigeno a Torino. Il 2024 secondo i dati della Fim-Cisl si è chiuso con poco meno di 26mila auto realizzate rispetto alle quasi 86mila del 2023.

La 500 ibrida dovrebbe invertire il trend. Lo ha detto il capo Europa di Stellantis, Jean-Philippe Imparato, dopo aver presentato il Piano: «La 500 ibrida per Mirafiori vorrà dire 100mila vetture all’anno». Per il ministro Adolfo Urso le notizie su Mirafiori «corrispondono agli impegni che Stellantis si è assunta con il Piano Italia per investire negli stabilimenti italiani. Dopo le dimissioni di Tavares è cambiato il clima».


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