Taranto, fine della corsa per Rinaldo Melucci: dimissioni di massa, il sindaco cade
Taranto è di nuovo alle prese con una crisi politica che segna la fine anticipata dell’amministrazione di Rinaldo Melucci. Il sindaco della città, già sfiduciato nel 2021, ha visto crollare la sua giunta per la seconda volta. Questa volta, il suo mandato giunge al termine con la firma delle dimissioni di 17 consiglieri su 32, numeri che determinano lo scioglimento anticipato del Consiglio Comunale e la cessazione del suo secondo mandato. La situazione, ormai irreparabile per Melucci, si è concretizzata ieri, 21 febbraio: mentre inaugurava la tangenziale sud, buona parte dei consiglieri hanno depositato le firme all’ufficio protocollo del Comune.
La crisi era nell’aria da tempo. La giunta di Melucci, eletto nel 2022 con oltre il 60% dei voti, ha sempre convissuto con una profonda instabilità, accentuata dai continui rimpasti e dalle fratture interne alla maggioranza composta da Pd, Avs, M5s, Psi e liste civiche. La decisione di Melucci di aprire alla collaborazione con Italia Viva, senza il consenso delle forze politiche che inizialmente lo avevano supportato, aveva ulteriormente minato l’unità della coalizione, portando diversi consiglieri a lasciare i partiti di appartenenza diventando civici per rimanere accanto al sindaco. Così, le opposizioni di centrosinistra e centrodestra hanno unito le forze, raccogliendo le firme necessarie per determinare la fine dell’esperienza amministrativa del sindaco.
Non è la prima volta che una raccolta firme porta alla fine della sua carriera politica a Taranto. Già nel novembre 2021, una situazione simile aveva portato alla sua sfiducia e all’arrivo di un commissario. Dopo essere stato rieletto nel 2022, Melucci ha cercato di risollevarsi, ma la sua posizione è diventata sempre più fragile, nonostante la vittoria schiacciante alle urne. Le fibrillazioni interne non sono mai cessate, e oggi è giunta la conclusione. Nel mentre, il prefetto di Taranto, Paola Dessì, ha sospeso il Consiglio comunale del capoluogo in attesa dell’emanazione del decreto di scioglimento da parte del presidente della Repubblica e ha nominato commissario per la provvisoria gestione dell’ente fino a nuove elezioni Giuliana Perrotta.
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