Tar: legittima nomina di Barbuto a presidente Corte d’Appello di Perugia
di Chiara Fabrizi
Il Tar del Lazio ha giudicato «infondato» e ha quindi respinto il ricorso con cui il presidente del Tribunale di Chieti, Guido Campli, aveva chiesto l’annullamento della deliberazione dello scorso 15 maggio del Consiglio superiore della magistratura valsa la nomina di Giorgio Barbuto a presidente della Corte d’appello di Perugia.
Nella sentenza depositata il 23 dicembre la Prima sezione (presidente Politi a latere Fanizza e Ugo) concorda con l’esame compiuto dal Csm che «con riferimento alla valutazione attitudinale ha concluso con un giudizio di equivalenza», tra i due magistrati, perché «entrambi vantano sia l’esperienza in secondo grado sia l’esperienza di direzione di uffici di primo grado, peraltro entrambi in Uffici di “piccole e medie dimensioni”». In questo quadro, il Tar del Lazio considera «argomenti non persuasivi» quelli con cui Campli ha contestato le risultanze valutative del Csm «fondate sulla comparazione degli indicatori generali», che hanno portato alla nomina di Barbuto a presidente della Corte d’Appello di Perugia.
In particolare, il collegio dei giudici amministrativi ha «rilevato un deficit di allegazione probatoria non altrimenti colmabile» in relazione all’esperienza di Campli come «presidente vicario del tribunale di Gela», mentre a Barbuto è stato riconosciuto, «il pregresso svolgimento delle funzioni di presidente di Sezione facente funzioni del Tribunale di Rimini, la stabile presidenza di collegi civili e penali e la presidenza della Corte d’Assise di Rimini, da ritenersi più pregnanti, alla luce delle esigenze funzionali da soddisfare rispetto alle esperienze di collaborazione svolte dall’aspirante in comparazione». Ergo, ricordo infondato e nomina del presidente della Corte d’Appello di Perugia confermata.
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