Taglio alberi a Brignole, lunedì sera il presidio: “Ripetuti gli stessi errori”
Genova. Cambia il colore della giunta a Palazzo Tursi ma non si spengono le proteste contro il taglio di alberi a Genova: a diventare un caso sono – ancora una volta – gli storici pini dei giardini di Brignole, già protagonisti di un analogo caso estivo quasi un anno fa, quando Aster decretò che 15 esemplari dovevano essere eliminati in quanto pericolanti, come dimostravano le analisi specializzate.
Adesso il copione si ripete: lunedì notte, come annunciato ieri dal Comune, partiranno i lavori per l’abbattimento di altre tre piante lungo viale Thaon di Revel “a causa della gravità delle lesioni riscontrate a seguito dell’indagine a trazione controllata e vista l’impossibilità di attuare una riduzione della chioma”. Una “decisione inevitabile – ha affermato l’assessora al Verde Francesco Coppola -. La relazione tecnica di Aster rileva un rischio concreto e non potevamo permetterci di aspettare: non veniva garantita la sicurezza per chi ogni giorno attraversa quella zona. Di qui la scelta di procedere e di darne, il prima possibile, comunicazione alla cittadinanza”. Poco prima, peraltro, era stata comunicata la stessa sorte per otto lecci “fortemente compromessi” nella stessa area, da abbattere nei giorni successivi.
Taglio alberi a Brignole, convocato un presidio: “Vogliamo fare le nostre verifiche”
Spiegazioni che non sono bastate a scongiurare la convocazione di un presidio con appuntamento alle 21.00 a Brignole in vista del taglio degli alberi. A lanciarlo è il gruppo Facebook Genova contro il degrado: “A un anno si ripropone, nella stessa forma e metodo, la stessa identica questione – attaccano i cittadini -. A fronte di una gestione del verde pubblico che non soddisfa nessuno da tantissimi anni (i cittadini ma anche gli operatori stessi) si continuano a fare gli stessi errori di comunicazione, forma, sostanza e metodo di un anno fa. In sintesi dicono: ci dovete credere, non c’è niente da fare, lo hanno detto i nostri esperti. Sarebbero forse gli stessi esperti che ci hanno portato a questa situazione in cui non è garantita né la sicurezza e neppure la quantità e qualità del verde cittadino?”.
Quello che chiedono i gestori del gruppo, in sostanza, è la possibilità di svolgere ulteriori analisi con esperti terzi, diversi da quelli incaricati da Aster, nella speranza di arginare i continui tagli. “C’è un deficit incredibile di credibilità di tutto il sistema, serve un segno di discontinuità forte e serve darlo subito – attaccano -. Si sospendano gli abbattimenti, si mettano in sicurezza le zone interessate, si dia la possibilità concreta ai cittadini/associazioni di fare le loro verifiche, come succede altrove, ad esempio Padova. Qual è il problema, se soprattutto sono così sicuri?”.
Il nuovo presidente di Aster Andrea Bassoli ha riferito l’esito delle prove di trazione: “È stata verificata una scarsa capacità di ancoraggio al terreno che pregiudica la stabilità dell’intera pianta: i risultati della perizia hanno evidenziato con chiarezza un elevato rischio di crollo“. Sembra la stessa sentenza che ha condannato a morte i 15 pini tagliati l’anno scorso: tronchi marci e scarsa resistenza al vento, probabilmente a causa del fungo cariogeno imputabile forse ai lavori stradali eseguiti sette anni fa. Bassoli ha assicurato che la sostituzione “è già programmata e verrà effettuata al termine della stagione estiva per garantire il perfetto attecchimento”. Gli ultimi esemplari in sostituzione di quelli abbattuti sono stati piantati a gennaio e, secondo le previsioni, ci vorranno circa vent’anni per vederli alla stessa altezza di quelli superstiti.

Uno dei nuovi pini piantati a gennaio nei giardini di Brignole
Vince Genova contro la giunta Salis: “Improvvisamente svanito il fanatismo verde”
Ma il caso del taglio degli alberi a Brignole fa rumore anche a livello politico. Ad alzare la voce è il gruppo di opposizione Vince Genova capitanato dall’ex vicesindaco Pietro Piciocchi: “Tutti abbiamo ancora nella mente le immagini delle reazioni furiose e scomposte da parte dell’allora opposizione e dei vari comitati che si vogliono definire ambientalisti, quando, nell’agosto dello scorso anno, si rese necessario eseguire un’analoga operazione. Catene umane intorno agli alberi, improperi di ogni genere nei confronti dell’amministrazione e dei tecnici di Aster, interminabili riunioni con esperti improvvisati, interventi di censura da parte della Consulta del Verde, pesante discredito sulla giunta di allora. La stessa Francesca Coppola, oggi assessore responsabile della manutenzione del verde cittadino, tuonava allora contro Tursi, responsabile, a suo avviso, “di tirare dritto“, senza ascoltare i pareri contrari”.
All’epoca l’assessore al Verde era proprio un esponente di Vince Genova, l’attuale consigliere Mauro Avvenente, ricordato dai colleghi per la “pazienza nel dialogare con tutti e spiegare la necessità di quegli abbattimenti”. Adesso “fa piacere constatare che con il cambio di giunta comunale siano improvvisamente tutti rinsaviti, a iniziare dall’assessore Coppola che difende l’operazione, e che improvvisamente svanisca il fanatismo ‘verde’ che abbiamo conosciuto nel precedente mandato amministrativo. Contraddizioni di questo tipo minano la credibilità di chi oggi è al governo della città. E, al tempo stesso, imporrebbe una richiesta di scuse per quanto è stato inscenato lo scorso anno: uno spettacolo che, evidentemente, aveva finalità meramente politiche e non volte all’interesse della cittadinanza. Scuse che non arriveranno, né siamo ben consci, viste le palesi amnesie di questa giunta e di alcuni comitati ad essa collegati”.
Parole che ricordano quelle di Piciocchi dopo la morte di Francesca Toscano, la donna travolta in piazza Paolo da Novi da una palma segnalata da tempo come pericolante. L’ex reggente aveva stigmatizzato il “fanatismo verde” responsabile di “scelte dissennate, illogiche, dispendiose e fonti di gravi pericoli”. Da quell’episodio era partita la task force avviata da Comune e Aster con un milione di euro in più al fine di raddoppiare i controlli e di conseguenza gli abbattimenti (da 200 a 400 all’anno) nel nome di “un cambio di mentalità” orientato sempre più alla sostituzione degli alberi vecchi, non solo di quelli a immediato rischio crollo.
Un’estate di alberi tagliati, alberi caduti e malumori
Nei giorni scorsi i malumori degli ambientalisti erano già cresciuti nei confronti della nuova amministrazione dopo alcuni tagli, ad esempio in corso Galliera, quando ancora non si era insediata la giunta al completo: in quel caso Aster ha provveduto a una sostituzione immediata per “dare un segnale”, per quanto sia sconsigliato farlo durante la stagione più calda.

Proteste in corso Galliera per il taglio di un platano
Pochi giorni fa le motoseghe si sono messe in azione lungo le mura delle Cappuccine, in Carignano, davanti all’entrata dell’ospedale Galliera. “Si comportano come durante l’era Bucci – aveva scritto lo storico attivista del Circolo Nuova Ecologia Andrea Agostini -. Nessuna perizia che certificherebbe il rischio imminente di crollo e, se c’è, non ce la fanno vedere violando la legge. A tutto questo noi chiediamo alla sindaca di mettere immediatamente fine in coerenza con le sue dichiarazioni e promesse elettorali. Gli alberi si curano e non si abbattono, e se proprio lo si deve fare, lo si deve fare con la massima trasparenza e contraddittorio l’immediata messa in sicurezza dell’area a tutela dei cittadini”.
D’altro canto non sono mancati gli alberi caduti in maniera accidentale in situazioni potenzialmente pericolose: a inizio luglio un grosso pino si è abbattuto nei parchi di Nervi e sui social molti hanno parlato di “tragedia sfiorata”. Negli stessi giorni, durante una tempesta con grandine e vento forte, un ramo è caduto in via Burlando e ha colpito un motociclista.