Svp, a Varna il congresso straordinario. Kompatscher: «Autonomia, non abbiamo ottenuto il 100% ma davvero molto» – Cronaca
BOLZANO. La Svp si è riunita questa sera (14 aprile) a Varna, alle porte di Bressanone, per un congresso straordinario sulla riforma dello Statuto d’autonomia, frutto di mesi di trattative tra Roma, Bolzano e Trento.
“Sapevamo che la riforma dello Statuto d’autonomia dell’Alto Adige non sarebbe stato un passaggio facile. A sorpresa proprio il governo guidato dalla premier Meloni ha compiuto il passo per il ripristino degli standard del 1992 che aveva annunciato durante il suo insediamento”, ha detto il presidente della Provincia Arno Kompatscher. Il governatore ha illustrato i vari punti del testo, approvato mercoledì scorso dal Consiglio dei ministri (rifiuti, ambiente, energia idroelettrica, fauna selvatica). Kompatscher ha ridimensionato invece la portata del riferimento all’interesse nazionale, rimasto nel testo: “Non ci farà male, anche Magnago e Durnwalder l’hanno dovuto accettare”, ha tagliato corto il presidente che ha anche ribadito l’importanza dell’obbligo d’intesa per future riforme.
Kompatscher ha inoltre sottolineato che il testo sarà poi inviato a Vienna. “Non abbiamo raggiunto il 100% di quanto avevamo chiesto, ma abbiamo raggiunto davvero molto”, ha ribadito. “Chi mai invierà, due anni prima, masse di persone in Alto Adige per manipolare il risultato elettorale”, ha ironizzato il governatore in merito alle critiche per l’abbassamento dell’obbligo di residenza per il diritto di voto attivo da quattro anni.
I lavori sono stati aperti dal professore di diritto Walter Obwexer, che ha illustrato ai 317 delegati, i punti principali del testo che prevede il ripristino delle competenze perse dal 2001 in poi con pronunciamenti della Consulta. Diventa competenza primaria della Provincia autonoma l’ambiente e così anche la gestione della fauna selvatica, ovvero lupo e orso. E’ anche previsto il principio d’intesa per future riforme dello Statuto d’autonomia e la garanzia di tutela dello status del 1992. Viene ridotto, invece, l’accesso all’elettorato attivo già dopo due e non solo dopo quattro anni di residenza, come finora.
Il numero degli assessori di lingua italiana nella Giunta provinciale potrà andare oltre l’effettivo risultato elettorale, arrivando – con maggioranza assoluta in Consiglio – al massimo alla cosiddetta proporzionale linguistica (percentuale del gruppo linguistico italiano in Alto Adige). “La riforma garantisce più flessibilità, senza mettere in pericolo i principi dell’autonomia”, ha concluso Obwexer. Il senatore e membro della Commissione paritetica dei Sei Meinhard Durnwalder ha ripercorso le varie tappe dell’iter politico, che dall’insediamento del governo Meloni ha portato all’accordo sulla riforma dell’autonomia. “Il testo non è il Terzo Statuto, ma un passo nella giusta direzione”, ha sottolineato Durnwalder.
Il ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli ha inviato un videomessaggio “agli amici della Svp” evidenziando la portata della revisione dello Statuto. Il ministro leghista ha poi confessato di sentirsi particolarmente legato al Trentino Alto Adige, avendo avuto una nonna originaria della val Passiria e un nonno autonomista bergamasco. Calderoli ha anche ricordato di essere presidente della Commissione paritetica dei Sei, un “esempio di produttività e competenze”.
Ha poi preso la parola il presidente della Svp Dieter Steger: “Mentre gli altri partiti scrivono comunicati stampa, noi scriviamo la storia”. “Liberiamo la strada per il prossimo tratto della nostra autonomia. La nostra autonomia non è un monumento, ma è viva, è dinamica e in movimento. La riforma non finisce qui”, ha detto.