Umbria

Svolta per UmbriaLibri, Nicola Lagioia è il nuovo direttore


di Daniele Bovi e Danilo Nardoni

L’incontro perugino di fine marzo tra Nicola Lagioia e il vicepresidente della Regione, Tommaso Bori, era stato tutt’altro che casuale come in molti avevano capito. È lì che sono state poste le basi per la svolta ufficializzata venerdì: l’ex direttore del Salone del Libro è il nuovo direttore di UmbriaLibri. Un calibro da 90 con il quale si punta non solo ad aprire una nuova stagione della manifestazione, che ha alle spalle oltre 30 anni di vita, ma anche a costruire un più ampio polo culturale. L’edizione 2025 di UmbriaLibri è in programma a Perugia dal 24 al 26 ottobre e a Terni dal 28 al 30 novembre.

Lagioia In una nota diffusa dalla Regione Lagioia, che sarà presentato a breve nel corso di una conferenza stampa, sottolinea l’intenzione di voler continuare «a coltivare cultura, farla crescere, sorprendere, generare futuro. L’Umbria è un luogo speciale, anche sul piano letterario. È la regione di Patrizia Cavalli, di Severino Cesari, di un maestro come Goffredo Fofi, solo per citare alcuni. Ed è, in tutto il mondo, tanto più in un periodo come questo, un antico e potente simbolo di pace. L’editoria e i libri – aggiunge – sono sinonimo di relazione, scambio, dialogo continuo, nel nome dei quali sono felicissimo di occuparmi di Umbria Libri, una manifestazione a cui ho sempre guardato con ammirazione e affetto». 

Chi è Lagioia è una delle voci più significative e originali del panorama letterario italiano contemporaneo. Scrittore, saggista e direttore del Salone internazionale del libro di Torino dal 2017 al 2023, ha saputo conquistare critica e pubblico con una scrittura intensa, lucida e spesso disturbante, capace di addentrarsi nelle pieghe più oscure dell’animo umano e della società. La sua carriera letteraria ha inizio con il romanzo Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (minimum fax, 2001), seguito da Occidente per principianti (Einaudi, 2004), che già preannunciano la sua inclinazione a esplorare tematiche complesse e personaggi ai margini. Il successo di critica arriva con Riportando tutto a casa (Einaudi, 2006), opera ambiziosa che mescola finzione e elementi autobiografici per raccontare un Sud Italia lontano dagli stereotipi, intriso di malessere e speranze tradite.

INTERVISTA A NICOLA LAGIOIA

La ferocia Il punto più alto della sua produzione arriva con La ferocia (Einaudi, 2014), romanzo vincitore del Premio Strega nel 2015. Un’opera complessa e stratificata che, partendo dal misterioso omicidio di una giovane donna, si trasforma in una profonda riflessione sulla borghesia italiana, sul potere, sulla corruzione e sull’ambiguità dei legami familiari. Oltre alla narrativa, Lagioia è un attento osservatore della realtà contemporanea, come dimostrano i suoi saggi e interventi giornalistici, spesso raccolti in volume, che spaziano dalla letteratura alla politica, dalla cultura pop ai fenomeni sociali. Ne è esempio La città dei vivi (Einaudi, 2020) che ricostruisce il brutale omicidio di Luca Varani a Roma, trasformando la cronaca nera in un’occasione per sondare il male nella sua forma più cruda e incomprensibile, analizzando le dinamiche che hanno portato a tale violenza e le reazioni della società.

Ricerca Il suo percorso letterario è caratterizzato da una costante ricerca stilistica e tematica, una capacità di confrontarsi con generi diversi e di mantenere sempre un’elevata qualità della scrittura. Nicola Lagioia è un autore che non teme di porre domande scomode, di indagare le contraddizioni e le ombre del nostro tempo, offrendo al lettore una prospettiva spesso scomoda ma sempre profondamente onesta e stimolante. Il suo lavoro continua a influenzare e arricchire il panorama culturale italiano, confermando la sua posizione di intellettuale di spicco e voce autorevole.

Nuova fase Bori parla di «visione, esperienza e sguardo profondamente contemporaneo» per guidare la manifestazione «verso una fase di apertura, sperimentazione e dialogo, capace di parlare a tutte le generazioni e di connettere l’Umbria ai grandi temi culturali del nostro tempo». Un’Umbria che nel complesso punta a diventare «un vero e proprio laboratorio della cultura». Il vicepresidente ricorda il lavoro per il Testo unico su cultura e impresa creativa e l’intenzione di investire sempre più su questo settore. «Promuovere la cultura attraverso la lettura – dice – è il segno della crescita di civiltà di una popolazione e l’editoria, portata a certi livelli, è anche un’occasione di crescita economica di qualità».

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.



Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »