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Svolta nella corsa a sindaco di New York: Adams appoggia Cuomo, ma Mamdani vola nei sondaggi

Colpo di scena nella campagna per la poltrona di sindaco di New York. L’ex primo cittadino Eric Adams ha annunciato a sorpresa il suo sostegno all’ex governatore Andrew Cuomo nella sfida contro il progressista Zorhan Mamdani.

Adams, che aveva rinunciato a correre per un secondo mandato lo scorso settembre dopo aver compreso di non avere possibilità di rielezione, in passato non aveva risparmiato attacchi a Cuomo, arrivando a definirlo “un serpente e un bugiardo” per aver tentato di spingerlo al ritiro. Il clima, però, sembra essere cambiato. Dopo il dibattito televisivo di ieri sera tra Cuomo, Mamdani e il repubblicano Curtis Sliwa, i due ex rivali sono stati visti fianco a fianco sugli spalti della partita dei Knicks, lasciando intendere una riconciliazione ormai avvenuta.

Con l’appoggio di Adams, Cuomo rafforza la sua posizione nell’elettorato moderato e afroamericano della città, mentre Mamdani – astro nascente dell’ala progressista democratica – punta a mobilitare la base più giovane e militante del partito. Secondo fonti vicine al sindaco, l’obiettivo dell’endorsement sarebbe quello di unire l’elettorato moderato e quello delle comunità nere e latine, dove Adams conserva ancora una certa influenza. Il sindaco intende accompagnare Cuomo in una serie di incontri di quartiere per convincere gli indecisi e riportare alle urne chi si era allontanato dalla politica cittadina.

L’appoggio arriva in un momento delicato: Adams ha deciso di non ricandidarsi, e la sua popolarità è in discesa dopo mesi difficili segnati da indagini e critiche alla sua gestione amministrativa. Cuomo, dal canto suo, tenta un ritorno sulla scena dopo le dimissioni da governatore del 2021 e le controversie che ne seguirono. Sul fronte elettorale, i sondaggi indicano ancora un vantaggio per Mamdani. Tuttavia, l’endorsement di Adams potrebbe dare a Cuomo una spinta importante nella fase finale della campagna, soprattutto nei distretti popolari di Brooklyn e del Bronx.

Negli ultimi sondaggi Mamdani continua a mantenere un vantaggio solido e costante. La rilevazione più recente condotta da Siena College e dal New York Times a inizio settembre assegna a Mamdani il 46 per cento delle intenzioni di voto tra gli elettori probabili, contro il 24 per cento per Cuomo, che corre come candidato indipendente. In uno scenario di confronto diretto tra i due, il margine si ridurrebbe ma resterebbe comunque favorevole a Mamdani, con un 48 a 44.

Un’altra indagine, diffusa dal Patriot Polling, conferma il vantaggio del candidato democratico: Mamdani otterrebbe il 43 per cento complessivo dei consensi contro il 34 per cento di Cuomo. Il dato più interessante riguarda la distribuzione del voto: tra gli elettori nati all’estero, Mamdani raccoglie circa il 62 per cento, mentre Cuomo si ferma al 24 per cento; la situazione si inverte tra gli elettori nativi, dove l’ex governatore ottiene il 40 per cento contro il 32 per cento di Mamdani.

Nei mesi estivi la situazione era più fluida. Un sondaggio Marist di giugno collocava Cuomo al 38 per cento e Mamdani al 27 per cento, mentre un’analisi di Data for Progress a luglio mostrava Mamdani già in risalita, con il 40 per cento contro il 24 per cento del rivale. La tendenza generale, osservata da allora in più rilevazioni, è quella di una crescita progressiva del candidato democratico, che ha consolidato il suo consenso soprattutto tra i giovani e nelle comunità di origine straniera, mentre Cuomo conserva un certo radicamento tra gli elettori più anziani e moderati.

Complessivamente, i dati indicano che Mamdani è attualmente il favorito, ma la corsa resta aperta. I margini di errore statistico, la volatilità dell’elettorato e l’impatto potenziale di nuovi endorsement – come quello appena annunciato da Adams – potrebbero ancora cambiare l’equilibrio. Anche la partecipazione al voto anticipato, in partenza nei prossimi giorni, sarà decisiva per capire se il vantaggio di Mamdani è davvero strutturale o se Cuomo può ancora ridurre la distanza nella fase finale della campagna.

Per molti osservatori, questa mossa è un azzardo calcolato: Adams si riposiziona come figura d’influenza nel panorama politico cittadino, mentre Cuomo prova a costruire una narrativa di riscatto.

In ogni caso, l’asse tra i due cambia il tono della campagna e ridisegna le strategie di tutti gli sfidanti. Resta da vedere se la sorpresa di oggi si tradurrà in un effetto concreto alle urne o se rimarrà solo un gesto simbolico in un clima politico già teso e imprevedibile.


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