Sventati attacchi ucraini contro alti funzionari della Difesa russi
Attentati pianificati dall’Ucraina contro alti funzionari del ministero della Difesa di Mosca e le loro famiglie sono stati sventati dall’Fsb, il servizio di sicurezza federale della Russia. A riportarlo è la stessa intelligence russa, la quale in un comunicato ha reso noto che gli organizzatori dei presunti attacchi si preparavano a colpire i loro obbiettivi usando anche un ordigno nascosto in una busta e un altro camuffato da power bank.
L’Fsb ha fatto sapere di aver arrestato quattro individui di nazionalità russa che secondo l’erede del Kgb sarebbero stati reclutati dai servizi segreti di Kiev. Una di queste persone sarebbe stata fermata con una bomba nascosta in un caricatore portatile pronta per essere agganciata con un magnete ad una vettura di un alto dirigente della difesa. Un altro agente invece avrebbe dovuto seguire un funzionario di Mosca come parte di un piano che prevedeva la consegna di un plico esplosivo. Le identità degli ufficiali e la data in cui si sarebbero dovuti compiere gli attacchi non sono state rese note. La televisione di stato russa ha mostrato la confessione di uno dei presunti sospetti che avrebbe ammesso di essere stato ingaggiato dall’intelligence ucraina.
Quanto comunicato oggi dalle spie del Cremlino ricorda in effetti l’operazione, rivendicata da Kiev, durante la quale il 17 dicembre scorso sono stati uccisi Igor Kirillov, comandante delle truppe di difesa nucleare, chimica e biologica dell’esercito russo, ed un suo assistente. In quel caso il dispositivo esplosivo, nascosto in uno scooter elettrico piazzato fuori dal condominio di Kirillov, è stato azionato all’uscita del militare dall’edificio. L’Fsb ha arrestato poche ore dopo un cittadino uzbeko di 29 anni accusato di essere stato reclutato dai servizi speciali ucraine.
Kiev ha ammesso che Kirillov era un “obbiettivo legittimo” e il giorno prima dell’omicidio lo aveva condannato per essere “responsabile di un ampio utilizzo di armi chimiche vietate” nella guerra di aggressione contro l’Ucraina. Stando a quanto riferito dal Comitato investigativo della Federazione il sospetto uzbeko avrebbe monitorato il generale attraverso una videocamera collocata in una macchina presa a noleggio e le immagini riprese sarebbero state seguite in diretta dagli organizzatori dell’attacco nella città ucraina di Dnipro. Durante la confessione l’uomo ha affermato che gli sarebbero stati offerti 100mila dollari e un passaporto europeo come ricompense per l’uccisione.
Quello di Kirillov è considerato l’omicidio del più alto funzionario militare di Mosca dall’inizio dell’operazione militare speciale autorizzata da Vladimir Putin nel 2022. In occasione della sua tradizionale conferenza stampa di fine anno lo zar ha definito l’assassinio del generale il risultato di “gravi errori” compiuti dai servizi segreti della Federazione e ha esortato gli 007 a migliorare la loro efficienza. Intanto, questa mattina il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha ribadito in un’intervista che la Russia è pronta ad incontrare Donald Trump e il suo inviato speciale per l’Ucraina Keith Kellogg per analizzare “le cause profonde della guerra”.
Per Lavrov il fatto che Kellogg consideri gli accordi di Minsk “un tentativo fallito” di risolvere il conflitto suggerisce che egli “deve ancora approfondire il dossier ucraino“. Il ministro russo ha poi aggiunto che tali accordi “non sono stati un tentativo ma una decisione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che è stata calpestata“.
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