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Superlega, il tribunale di Madrid: “Da Uefa abuso di posizione dominante”. Pronto ricorso


L’Uefa presenterà ricorso alla Corte Suprema di Spagna contro la sentenza sul caso Superlega/A 22 della Corte d’appello di Madrid, che ha stabilito conferma la linea della Corte di Giustizia UE: l’organismo europeo avrebbe ostacolato la libera concorrenza e “abusato della propria posizione dominante” nel tentativo di impedire la creazione della competizione europea alternativa nel 2021. Si prevedono tempi lunghi per la decisione, ma filtra comunque da Nyon tranquillità sull’attuale format delle coppe europee, perché il tribunale madrileno si è pronunciato sulle regole in vigore nel 2021, che sono state nel frattempo cambiate e oggi aderiscono pienamente ai criteri della trasparenza, dell’oggettività, della non discriminazione e della proporzionalità.

Il comunicato

Questo il comunicato ufficiale: “L’Uefa prende atto della sentenza odierna della Corte d’appello di Madrid relativa alla cosiddetta “Superlega”. Tale sentenza non convalida il progetto abbandonato della “Superlega” annunciato nel 2021, né compromette le attuali norme di autorizzazione dell’Uefa, adottate nel 2022 e aggiornate nel 2024, che rimangono pienamente in vigore. Tali norme garantiscono che qualsiasi competizione transfrontaliera sia valutata sulla base di criteri oggettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati. Questo sviluppo fa seguito all’adozione, da parte del Parlamento europeo, di una risoluzione storica che ribadisce esplicitamente la sua opposizione alle “competizioni separatiste” in quanto “mettono in pericolo l’ecosistema sportivo nel suo complesso”. L’Uefa esaminerà attentamente la sentenza prima di decidere eventuali ulteriori misure e non rilascerà ulteriori commenti in questa fase. Nel frattempo rimane fermamente impegnata a favore del modello sportivo europeo, basato sul merito sportivo, sull’accesso aperto, sulla solidarietà e sulla protezione della piramide calcistica. Continuerà a collaborare con le federazioni, i campionati, i club, i giocatori, i tifosi e le autorità pubbliche per salvaguardare l’unità del calcio europeo”.


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