Marche

«Superbonus, prorogare i termini di chiusura dei cantieri. Sisma, il contributo da aumentare del 25-30%. Ci appelliamo a Castelli»

MACERATA Categorie e associazioni datoriali in pressing su governo e Commissario alla ricostruzione per ottenere un contributo parametrico adeguato che vada a sostituire il Superbonus ma pure la necessità che ci sia una proroga dei termini di chiusura dei cantieri che non può essere dicembre 2025. Senza nuovi strumenti adeguati la ricostruzione nel cratere sismico è destinata a subire una frenata con gravi conseguenze per i cittadini che si trovano nel mezzo di cantieri aperti ma non conclusi. 

I temi

«I temi sono due ed entrambi decisivi per il settore edile che opera nella ricostruzione: il Superbonus 110% dedicato alla ricostruzione post-sisma 2016 è stato completamente utilizzato nel 2024 e non verrà più rifinanziato – afferma Enrico Crucianelli presidente di Ance Macerata-. E’ indispensabile che vengano emanate norme come quella dell’aumento del contributo parametrico che dovrebbe attestarsi su un incremento medio che varia dal 25% al 30-35% e non del solo 4% come invece si sta profilando secondo quelle che sono le voci che girano. L’incremento che abbiamo chiesto è derivato da uno studio statistico su interventi già realizzati nel cratere sismico. In caso di un incremento del contributo parametrico più basso ciò finirebbe soltanto per disincentivare chi deve ristrutturare case danneggiate dal terremoto portando ad un ulteriore fuga e spopolamento dell’entroterra che bisogna invece scongiurare. Il secondo aspetto che ci preoccupa non meno del primo riguarda la proroga dei lavori in corso con il Superbonus, il cui termine è fissato a dicembre 2025: bisogna invece che sia data una proroga fino a che il cantiere non viene concluso perché difficilmente nella data fissata alcuni lavori saranno terminati».

Le preoccupazioni

Anche da parte di Confartigianato Imprese le preoccupazioni sono simili. «Serve un aumento parametrico che vada ad abbattere gli accolli ed è bene che tale aumento sia ponderato per evitare il rischio di far lievitare ancora di più i prezzi dei materiali –sottolinea il responsabile dell’edilizia, Stefano Foresi -. Il compito del Commissario Castelli non è quindi dei più facili, perché bisogna trovare equilibrio tra un aumento eccessivo, che andrebbe contro i principi della Finanziaria, e un aumento risicato, che rischierebbe di bloccare i cantieri soprattutto nei grandi condomini. Siamo molto favorevoli ad una differenziazione del costo a salire in base alle esigenze del progetto, con percentuali diverse a seconda di parametri come la tipologia di ricostruzione da effettuare (se demolizione o ristrutturazione) o al Comune dove ricade l’intervento stesso. Creando una scala parametrica equa si darebbe maggior respiro anche alle aree che sono più in sofferenza, non lasciandole indietro. Stanno, inoltre, partendo i cantieri più grandi, quelli che interessano molti centri storici, e la durata di tali interventi sarà pluriennale. Sarebbe quindi utile avere una pianificazione a lungo termine, con questi livelli differenziati». Sulla indispensabile proroga oltre il 2025 dei cantieri aperti finanziati col Superbonus pone l’attenzione l’associazione artigiani Cna Macerata. «C’è bisogno di certezze, regole chiare che non cambiano ogni paio di mesi – afferma il responsabile degli edili, Ndricim Popa-. Chiediamo, attraverso il tavolo tecnico aperto lo scorso anno, questo al commissario Castelli ed al governo. Anche se ci fosse un aumento parametrico del 25% in alcuni casi non basterebbe a sopperire all’assenza del Superbonus. Soprattutto poi è indispensabile che sia data una proroga sino a fine lavori del cantiere a tutti quei progetti o cantieri aperti finanziati col Superbonus che però non potranno mai concludersi entro la data di dicembre 2025. I fondi sono stati stanziati e assegnati, cosa cambia al governo se questi vengono liquidati in uno, due o tre anni?».




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