Lazio

Summit sulla Difesa e armi all’Auditorium: scoppia la polemica

Roma si prepara a ospitare una giornata dedicata alla difesa, alla tecnologia e all’intelligenza artificiale.

Ma l’evento – il “Defence Summit” promosso da Il Sole 24 Ore – ancora prima di iniziare è già al centro di un acceso dibattito politico e sociale.

La data scelta, l’11 settembre, carica di simbolismo, e la sede – la Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica – hanno fatto infuriare associazioni pacifiste, attivisti e una parte della stessa maggioranza che governa la Capitale.

Il motivo? L’Auditorium è gestito dalla Fondazione Musica per Roma, una realtà a partecipazione pubblica, con Comune di Roma e Regione Lazio tra i soci fondatori.

Per molti, dunque, ospitare un summit che celebra il “valore della difesa” in una città che ha fatto della promozione della pace e del disarmo una sua bandiera, è un cortocircuito istituzionale e culturale difficile da digerire.

Le accuse: “Non usate spazi pubblici per celebrare la guerra”

«È una scelta che non possiamo accettare», afferma con fermezza Alessandro Luparelli, capogruppo in Assemblea Capitolina di Sinistra Civica Ecologista.

«Promuoviamo da anni percorsi di pace, solidarietà e sostegno alle vittime civili nei conflitti. L’Auditorium non può diventare palcoscenico per eventi che evocano linguaggi di guerra e promuovono l’economia delle armi».

A rincarare la dose arriva l’attacco della rete Stop ReArm Europe Roma, che ha annunciato per lo stesso giorno un Social Summit di protesta proprio nel piazzale dell’Auditorium.

«In un contesto internazionale in cui le guerre si moltiplicano, in Ucraina come in Palestina, mentre la diplomazia tace – denunciano – a Roma si dà voce a chi alimenta quei conflitti e a chi su quei conflitti fa profitti».

La richiesta: “Il Comune revochi la concessione”

Al centro delle critiche non c’è solo la natura del summit, ma anche la gestione dello spazio pubblico. Secondo la rete Stop ReArm Europe, la concessione della Sala Petrassi sarebbe in contraddizione con le finalità statutarie della Fondazione Musica per Roma, che promuove cultura, musica, dialogo tra i popoli.

«Chiediamo al sindaco Gualtieri e al presidente della Regione Rocca di revocare l’autorizzazione. Il Comune – che è ente fondatore – ha la responsabilità politica e morale di fare una scelta chiara: o si sta con la cultura della pace, o si avalla quella della guerra».

Il ministro Crosetto: “La difesa è parte della democrazia”

Dall’altro lato, il ministro della Difesa Guido Crosetto, in merito all’iniziativa, aveva parlato di un’occasione «per valorizzare la cultura della difesa, che incarna un principio fondamentale della cultura democratica».

Una linea che, però, fatica a trovare spazio nel dibattito romano, dove ogni riferimento al riarmo – specie in un luogo simbolo della cultura come l’Auditorium – suscita polemiche e richieste di chiarimento.

Tra diplomazia e protesta: una città divisa

Mentre le istituzioni tacciono, cresce l’attesa – e la tensione – per il doppio appuntamento dell’11 settembre: dentro la sala il summit con generali e big dell’industria militare, fuori un sit-in che si annuncia partecipato.

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