Piemonte

Sulle ali della solidarietà: viaggio della speranza per 25 cicogne disabili da Sofia al Piemonte

Venticinque cicogne bianche disabili stanno per lasciare il centro per il recupero degli animali selvatici bulgaro di Stara Zagora, gestito dall’organizzazione universitaria Green Balkans, per raggiungere quello di Racconigi.

Come ci racconta Gabriella Vaschetti, veterinaria e responsabile scientifico del Centro, il 22 novembre si realizzerà un vero e proprio viaggio della speranza, una migrazione su strada lunga 1800 chilometri che i due Cras hanno organizzato per salvare i grandi trampolieri impossibilitati a volare.

In Bulgaria la cicogna è molto comune e diffusa e difficilmente questi esemplari invalidi avrebbero potuto trovare cure adeguate, anche perché il loro mantenimento è costoso, mentre in Italia è una specie attenzionata: durante l’anno, il Cras racconigese recupera al massimo cinque cicogne in difficoltà, mentre al Green Balkans ne arrivano oltre duecento.

Le cicogne bulgare andranno a star bene: il Cras che accoglierà gli animali feriti sorge all’interno del Centro cicogne e anatidi, un santuario naturale con paludi e arbusti ampio oltre 21 ettari, costruito nel tempo da Bruno Vaschetti attorno alle campagne racconigesi, dove trovano rifugio una settantina di specie di uccelli migratori e stanziali.

“In occasione dei primi temporali primaverili – spiega Gabriella Vaschetti – il vento forte fa spesso precipitare i cicognotti giù dai nidi, perché a due mesi sono già pesanti e le ali li sbilanciano, dal momento che non sanno ancora usarle: sono goffi e hanno bisogno di 80 giorni per sviluppare l’istinto e imparare a volare Alcuni si salvano grazie ad atterraggi di fortuna e noi li alleviamo finchè non hanno completato la crescita del piumaggio. Ad agosto saranno pronti per migrare verso l’Africa”.

Nella caduta, però, “altri riportano fratture alle zampe o alle ali e rischiano di restare per sempre stanziali, come per le sventurate cicogne bulgare in arrivo. Ma anche se non possono più volare sono comunque animali longevi, possono riprodursi e la loro presenza è utile per l’habitat, pertanto abbiamo deciso di accogliere anche questi esemplari e di occuparci di loro. Una volta superato il periodo di degenza in quarantena, verranno liberati nell’oasi, dove potranno restare in contatto con le altre cicogne, in un ambiente a loro familiare”.

La richiesta d’aiuto è giunta lo scorso maggio dal veterinario Rusko Petrov, titolare delle attività di riabilitazione del Cras della Bulgaria, conosciuto da Bruno Vaschetti due anni prima, in occasione di una visita di piacere all’oasi di via Stramiano. Ai tempi lo studioso era rimasto colpito dalla specializzazione del Centro e dalle cure che i Vaschetti riservavano alle cicogne, in particolare alla storica coppia disabile ormai stanziale che, nonostante i vent’anni di età, continua a sfornare pulcini ad ogni primavera.

La famiglia Vaschetti ha dunque deciso di offrire una seconda possibilità agli animali feriti ed è nato “Sulle ali dell’accoglienza”, un progetto di cooperazione internazionale tra i due Cras per accogliere le cicogne e sostenere, tramite una raccolta fondi, le ingenti spese dell’operazione. Una fitta rete di solidarietà si è attivata attorno alla famiglia Vaschetti e diverse persone di origine bulgara si sono presentate presso il Centro Cicogne per offrirsi come traduttori.

Oltre alle pratiche ministeriali di certificazione sanitaria per accogliere animali dall’estero, i Vaschetti hanno dovuto coprire i costi relativi ai controlli sanitari alla partenza (circa 300 euro), le spese di viaggio su furgone autorizzato per il trasporto animale a lunga distanza (circa 2.000 euro), e quelle relative alla degenza successiva (circa 25 euro al giorno solo per l’alimentazione).

È stata inoltre potenziata l’infermeria dell’area di quarantena, si sono costruite nuove voliere tunnel (due 10×3 metri e una 30×5), convertite altre dodici per la degenza (3×1,5), sei destinate agli uccelli acquatici e nove su terra per facilitare l’ambientamento dei passeriformi.

Nonostante la struttura racconigese sia una dei tre Centri di Recupero degli Animali Selvatici riconosciuti dalla Regione Piemonte, insieme a quelli di Bernezzo e Asti, le risorse a disposizione sono poche. Infatti, anche se la fauna selvatica è patrimonio dello Stato e rientra nella legge sulla caccia, la regolamentazione nazionale è affidata a convenzioni provinciali e comunali che incomprensibilmente non ammettono contributi destinati a esemplari non recuperabili.

Eppure, il servizio svolto sul territorio dai Cra è sempre più importante, lo dicono i numeri: nel corso del 2024 a Racconigi l’attività è raddoppiata e dai 300 animali recuperati nel 2023 si è passati a 653, senza però un’implementazione delle strutture e delle attrezzature, oltre che del personale e delle risorse necessarie.

Ma Bruno e Gabriella Vaschetti confermano che oramai è tutto pronto: la delegazione bulgara e le venticinque cicogne arriveranno a Racconigi la sera di sabato 23 novembre e domenica 24 alle 14,30 si terrà un evento pubblico di benvenuto, con una visita alla struttura di Racconigi. L’attività sarà libera, ma occorre prenotarsi scrivendo via mail all’indirizzo gvaschetti@libero.it.


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