Società

Suicidio Assistito, Marco Cappato: «Il ricorso del Governo su Legge Toscana è una ragione in più per insistere»

«Il ricorso del Governo Meloni contro la legge Toscana non è motivo per fermarsi, ma è una ragione in più per insistere». Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni rilancia dopo la decisione, in Consiglio dei ministri, venerdì 9 maggio, di impugnare la legge della Regione Toscana sul fine vita.

Per prima fra la Regioni italiane, la Toscana ha approvato la norma con 27 voti favorevoli, 13 contrari. Ai voti favorevoli dei dem e di Iv si sono aggiunti quelli di due Consigliere del Movimento 5 Stelle e di un rappresentante del Gruppo misto. Contrari tutti i rappresentanti dell’opposizione. Il testo approvato è stato elaborato a partire della proposta di legge popolare presentata dall’associazione Luca Coscioni e modificato in Commissione Sanità. La legge approvata stabilisce il percorso da seguire per chi vuole accedere al suicidio medicalmente assistito con una procedura che è gratuita.

Per ora è la sentenza 242/2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato/Antoniani a garantire l’accesso all’aiuto alla morte volontaria, il cosiddetto suicidio assistito nel nostro Paese, individuando  le condizioni per la  persona malata che ne faccia richiesta che devono essere verificate dal  SSN.

La Consulta ha disposto che la persona malata che vuole accedere all’aiuto alla morte volontaria deve essere in possesso di determinati requisiti: deve essere capace di autodeterminarsi, essere affetta da patologia irreversibile, che tale patologia sia fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che la persona reputa intollerabili e che sia dipendente da trattamenti di sostegno vitale.

Il Servizio Sanitario però non garantisce tempi certi per effettuare le verifiche e rispondere alle persone malate che hanno diritto di porre fine alla propria vita. Per questo motivo, nel rispetto delle competenze regionali, l’Associazione Luca Coscioni ha promosso a livello nazionale la campagna “Liberi Subito” con raccolta firme per proposte di legge regionali che garantiscano il percorso di richiesta di suicidio medicalmente assistito e i controlli necessari in tempi certi, adeguati e definiti.

La musicista Rossella Faa

Dopo la scelta del Governo di fare ricorso per l’Assocazione Luca Coscioni la battaglia prosegue, in Toscana e nelle altre regioni. «In Sardegna, tutti i gruppi di maggioranza hanno firmato la nostra proposta di legge sul fine vita “Liberi Subito”, presentata pubblicamente a novembre dello scorso anno, ma da allora non ci sono stati passi avanti: la discussione non è mai iniziata. Chiediamo che la proposta sia finalmente calendarizzata. La stessa Presidente Todde recentemente ha dichiarato che “la legge è stata depositata e ora deve passare in commissione per essere discussa. Saremo probabilmente, tempi permettendo, la seconda regione d’Italia ad approvarla”.  Anche il Presidente del Consiglio Regionale Comandini aveva dichiarato “La Sardegna farà da apripista in Italia sulla legge per il fine vita, ai primi del 2025 sarà approvata”. È ora di passare dalle dichiarazioni ai fatti» ha detto ancora Cappato.

In Umbria va avanti il sostegno a Laura Santi. Giovedì 15 maggio, alle ore 18 in piazza della Repubblica, il tesoriere dell’associazione sarà a Terni per lanciare la campagna Liberi subito con Laura Santi. Da qui partirà la raccolta firme per il progetto di legge di iniziativa popolare che anche in Umbria, come in Toscana, disciplini tempi e modalità del diritto al suicidio assistito rendendolo così un diritto effettivo.

In Emilia-Romagna il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dalla consigliera regionale di Forza Italia Valentina Castaldini contro i provvedimenti ufficiali della Regione che avevano stabilito come gestire le richieste di suicidio medicalmente assistito. Queste delibere davano attuazione pratica a quanto stabilito dalla Corte costituzionale nel 2019, che ha depenalizzato l’aiuto al suicidio in specifiche condizioni. In attesa di una legge nazionale, la Regione aveva definito tempi e modalità concrete per l’accesso a questo diritto. Il caso sarà esaminato il 15 maggio. Due persone avevano già concluso l’iter per accedere al suicidio assistito e una terza aveva appena iniziato la procedura.


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