Umbria

su sport, cultura e festival


Umbria terra di santi, norcini e grandi organizzatori di eventi. Una nuova specializzazione che è stata assegnata alla regione dal Rapporto della Siae: con l’incremento del 7,9% di eventi in 12 mesi siamo secondi solo al Veneto, ma che può contare su una demografia e un potenziale economico pubblico-privato 10 volte maggiore. Tanti spettacoli, piccoli e grandi, che fanno la differenza a livello economico sul territorio: “La cultura incrocia la digitalizzazione e attiva filiere economiche ed eventi come Umbria Jazz, attualmente in corso, si confermano un moltiplicatore di ricchezza territoriale”.

Altro settore che porta atleti, famiglie e tifosi sono gli eventi sportivi anche quelli considerati di sport minori. Anche qui l’Umbria vola e passa a riscuotere grazie alle sue strutture presenti sul territorio: per gli spettacoli sportivi in termini di spettatori (+15%) e di partite organizzate (+20%). “Le attività culturali, creative e sportive rappresentano ha spiegato Mencaroni della Camera di Commercio -. un potente volano di sviluppo di qualità per l’Umbria: elevano la vita delle persone, attraggono turismo, generano economia. La Camera di Commercio dell’Umbria è impegnata con forza a sostenere questo settore nella duplice transizione digitale ed ecologica attraverso contributi diretti, investendo nella formazione delle imprese e accompagnandole verso nuovi modelli di progettazione, produzione e comunicazione.

La spesa culturale dei turisti: seconda solo al Lazio

Un altro indicatore chiave arriva dal Rapporto Symbola: in Umbria, la quota di spesa turistica destinata alla cultura è la più alta d’Italia dopo il Lazio, con un’incidenza che va dal 75% all’80%. Si tratta di un dato che conferma l’attrattività del patrimonio immateriale, degli eventi e dei percorsi esperienziali. Il turista che sceglie l’Umbria, lo fa non solo per i paesaggi e l’enogastronomia, ma per un’offerta culturale percepita come autentica e coinvolgente.

Cinema: primi per biglietti staccati in rapporto alla popolazione

Il settore cinematografico è quello dove l’Umbria ottiene il risultato più clamoroso: prima in Italia per numero di ingressi al cinema per abitante. Oltre 1,3 milioni di presenze nel 2023, pari a circa 1,5 biglietti a testa, un valore che supera quello di tutte le altre regioni, comprese le grandi. La crescita rispetto al 2022 è netta e costante. Questo trend premia la tenuta delle sale umbre, la loro distribuzione sul territorio e le politiche di accessibilità, come gli sconti e le rassegne. A livello nazionale, la media è di 1,25 spettatori per abitante, ma l’Umbria si colloca sopra 1,6, a conferma della propensione degli umbri alla fruizione cinematografica. In Italia il numero complessivo di spettacoli cinematografici è aumentato del 6,4%, mentre gli spettatori sono rimasti stabili (-0,8%).

Concerti, musica e spettacoli: sopra la media nazionale

Anche il settore della musica registra numeri sopra la media. Secondo la SIAE, l’Umbria è tra le regioni con più alta partecipazione pro capite agli spettacoli di musica leggera, grazie alla presenza di eventi di rilievo internazionale e a un circuito diffuso di festival locali. La spesa complessiva del pubblico è in netta crescita, segnale di una domanda stabile e disposta a pagare per qualità. Rispetto all’anno precedente, l’Umbria ha visto un incremento del 13% dell’offerta di concerti, il secondo più alto d’Italia dopo il Lazio (+18%).

Nel teatro e nella musica classica si osserva un rinnovato interesse, sostenuto da cartelloni di valore. Il pubblico umbro non solo partecipa, ma investe nella fruizione culturale. Questo si riflette anche nella spesa media per abitante in spettacoli dal vivo, che colloca l’Umbria tra le prime cinque regioni italiane.

L’Umbria, inoltre, è l’unica regione in Italia dove il jazz supera la musica pop, rock e leggera per partecipazione media. Questo grazie non solo all’iconico Umbria Jazz, ma anche a un sistema diffuso di rassegne. Nel 2024, il 22% dei concerti in Umbria è stato di jazz, e la regione ha registrato il 37% di tutti gli spettatori italiani del settore, con una media record di 470 partecipanti per evento (625 a luglio)

 


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