Sturla, la sindaca Salis conferma: il Comune vuole ricomprare la Casa del Soldato
Genova. Il Comune di Genova vuole riacquistare dal Demanio la Casa del Soldato di Sturla. A dirlo, confermando di fatto le intenzioni già espresse dall’allora vicesindaco reggente Pietro Piciocchi, è stata la sindaca Silvia Salis nel pomeriggio durante il sopralluogo nel Municipio Levante insieme al presidente Federico Bogliolo e all’assessore ai Lavori pubblici e Manutenzioni Massimo Ferrante.
L’intenzione di Tursi, dunque, rimane quella di acquisire l’edificio razionalista progettato dall’architetto Luigi Daneri per destinarlo a funzioni sociali, col coinvolgimento delle realtà del territorio. A disposizione ci sono 990 metri quadrati, quattro piani fuori terra e uno seminterrato. Per il momento non ci sono progetti avviati e nemmeno si parla di cifre. D’altra parte il Comune potrebbe non essere nemmeno l’unico soggetto interessato.
Negli scorsi mesi, infatti, il Demanio aveva messo in vendita la Casa del Soldato insieme ad altri cinque beni genovesi da tempo abbandonati e in cerca di valorizzazione. Per l’edificio di Sturla sono previste come destinazioni d’uso principali servizi e parcheggi pubblici con possibilità di realizzare anche servizi privati, connettivo urbano ed esercizi di vicinato.
Nel 2017 la giunta Doria aveva firmato un accordo con l’Agenzia regionale del Demanio per acquisire la Casa del Soldato e trasformarla in una casa di quartiere con servizi pubblici e ad uso collettivo. Il progetto, però, si era arenato sotto la prima giunta Bucci e così nel 2019 il bene era tornato di nuovo al Demanio. Avrebbe dovuto diventare la sede del distaccamento del Levante dei vigili del fuoco, salvo poi scoprire che sarebbe stata inadatta alle esigenze del comando. Ulteriori ipotesi sono tramontate anno dopo anno.
Quindi la nuova “visione” di Tursi annunciata a marzo 2025 da Piciocchi: coworking, aule studio e terzo settore. Ora la nuova amministrazione conferma l’intenzione di tornarne in possesso: possibile nuova tappa di una storia che sembra senza fine.