Studenti in piazza in oltre 50 città: “Chiediamo cambiamenti drastici” – CRONACA
ROMA. “Davanti a decine di migliaia di studenti in tutta Italia, il ministro Valditara non può più girarsi dall’altra parte”: a dirlo è Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti. “Lo sciopero studentesco nazionale di oggi lo ha dimostrato ancora una volta: noi studenti non vogliamo il modello repressivo e autoritario di scuola che stanno provando ad imporci“.
“Chiediamo tavoli di discussione permanenti con le istituzioni, a livello locale e nazionale per un’inversione di rotta radicale – continua Martelli – siamo scesi in piazza in 50 città rivendicando 6 punti chiave per cambiare l’attuale modello scolastico. Rivendicazioni costruite con costanti confronti tra migliaia di studenti di tutta Italia. Il ministro non sta semplicemente ignorando una manifestazione o un’organizzazione, sta ignorando gli studenti di questo Paese”.
Tra i principali punti toccati c’è una chiara opposizione al governo Meloni (Come testimoniato dallo slogan, il “No Meloni Day”), ma anche una netta richiesta di tagliare accordi e collaborazioni con il business legato alla guerra. Chiamate in causa l’educazione sessuale (in particolare le dichiarazioni del ministro Valditara sul tema) e la questione ambientale.
Chiaramente, non sono mancati i momenti di tensione, come a Torino: davanti gli uffici della Città metropolitana, in corso Inghilterra, gli studenti sono stati respinti dagli agenti. Anche a Bologna si registrano “tafferugli e scontri”.




