Stranger Things, classifica delle stagioni
La stagione più recente, la quarta, è probabilmente anche la seconda migliore dell’intera serie Netflix. I ragazzi entrano al liceo e il gruppo si ritrova diviso: Will e Undici studiano in un altro stato, mentre a Hawkins una nuova minaccia emerge dal Sottosopra. Vecna (Jamie Campbell Bower) terrorizza la città, spingendo Nancy, Steve, Robin e gli altri a indagare e a cercare di scagionare il compagno di scuola Eddie Munson (Joseph Quinn), ingiustamente accusato. Nel frattempo, Undi si consegna al governo per recuperare i suoi poteri e affrontare il proprio passato, mentre Mike, Will, Jonathan e l’amico sballato Argyle (Eduardo Franco) tentano di rintracciare il luogo in cui è nascosta. Joyce e Murray (Brett Gelman), invece, volano in Russia per salvare Hopper (David Harbour), che scoprono essere ancora vivo. La quarta stagione ha regalato ai fan alcuni dei momenti più iconici dell’intera serie: dall’epica battaglia nel Sottosopra sulle note di Master of Puppets dei Metallica fino alle emozionanti scene con Max accompagnate da Running Up That Hill di Kate Bush.
1.Stranger Things Stagione 1 (2016)
Anche se può essere difficile decidere quale sia la stagione «peggiore» di Stranger Things, assegnare il primo posto alla stagione 1 è un gioco da ragazzi. Ci vengono presentati Mike, Lucas Sinclair e Dustin Henderson, giocatori di D&D delle scuole medie alla ricerca dell’amico scomparso, Will Byers. Durante la loro disperata ricerca, i ragazzini si imbattono in Undici, una bambina enigmatica fuggita da un laboratorio segreto, con poteri telecinetici tanto straordinari quanto pericolosi. È con il suo arrivo che l’incubo prende forma: nelle ombre si aggira il Demogorgone, una creatura mostruosa proveniente da un’altra dimensione, pronta a colpire. Intanto Joyce Byers, sospesa tra paura e speranza, riesce a connettersi con il figlio scomparso attraverso le luminarie natalizie che trasformano la sua casa in un inquietante codice vivente. A unirsi alla battaglia arriva lo sceriffo Hopper, determinato a svelare una volta per tutte i torbidi segreti che il laboratorio di Hawkins tenta disperatamente di nascondere. La prima stagione funziona magnificamente perché costruisce basi solidissime per l’intera serie: i protagonisti sono subito coinvolgenti, anche i personaggi secondari lasciano il segno, e l’estetica anni ’80 è curata in modo impeccabile.
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