Strage di suolo anche nei prossimi anni col nuovo piano urbanistico del Pd
“Ravenna rientra tra i 20 comuni col maggior incremento di consumo di suolo nel biennio 2021-2022”. A denunciare la situazione è Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna e candidato sindaco che ricorda come “Nel 2022 è stata la prima in Emilia-Romagna. Ma così è stato almeno dal 2006. La legge urbanistica della Regione Emilia-Romagna n. 24 del 2017, che ha introdotto il famoso “consumo zero di suolo” ad opera dei nuovi Pug (Piani Urbanistici Generali) imposti ai Comuni, trova in scadenza l’amministrazione comunale di Ravenna 2021-2025 col proprio Pug lontano dalla sua adozione e ancor di più dall’approvazione, possibile forse nel 2026”.
“Dal documento Valsat (Valutazione della sostenibilità ambientale e territoriale) del Pug proposto dalla Giunta de Pascale – prosegue Ancisi – si ricava però che dal consumo zero del suolo saranno esenti 48 piani urbanistici attuativi, non avviati o ancora in corso, le cui convenzioni tra il Comune e le proprietà private convenzionate sono state stipulate entro il 31 dicembre 2023. Sparsi ovunque in città e sull’intero territorio comunale (allegato 2), essi consumeranno suolo per un totale di 6 milioni e 209 mila metri quadri, pari a 1.826 piazze del Popolo. Serviranno a costruire nuove case per 900.448 metri quadrati e fabbricati non residenziali, specialmente supermercati, per altri 300.448. Bisogna però aggiungere anche il 3% massimo di consumo del suolo, concesso dalla stessa legge regionale del cosiddetto “consumo zero”, per 1 milione e 977 mila metri quadri, equivalenti ad ulteriori 582 piazze del Popolo. Arriveremo così a 8 milioni e 582 mila metri quadri di suolo consumato (2.408 piazze)”.
“Alla conoscenza e al calcolo – conclude il candidato sindaco – sfuggono tuttavia i piani attuativi la cui convenzione è stata stipulata tra il 1° gennaio e il 3 maggio 2024. Miracolosamente tenuti in vita grazie all’ennesima compiacente modifica della legge regionale consumo zero, i loro dati, certamente significativi, da me ripetutamente chiesti tramite varie procedure e interrogazioni all’Amministrazione dal 6 dicembre 2024, con diritto di risposta in tempi brevi, mi sono stati finora negati. La verità è dunque molto diversa da quanto è stato raccontato pubblicamente fino ad oggi. Almeno 9 milioni di metri quadri di suolo saranno ulteriormente consumati a Ravenna per anni ed anni, esponendo l’intero territorio comunale ai disastri sempre più devastanti e cruenti del maltempo e delle alluvioni”.
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