Strada della Val Pusteria: “Le vecchie ricette non risolvono i problemi del traffico” – Cronaca
PUSTERIA. L’Associazione Patrimonio dell’Alto Adige – Heimatpflegeverband respinge con decisione la proposta del presidente Comunità Comprensoriale Valle Pusteria, Alexander Steger, di ampliare la strada statale della Val Pusteria. «È una politica dei trasporti d’altri tempi», afferma la presidente Claudia Plaikner. «Più corsie significano più auto, più code e meno qualità della vita». L’associazione plaude invece all’atteggiamento chiaro dell’assessore alla mobilità Daniel Alfreider, che ha escluso ulteriori ampliamenti stradali e punta sul potenziamento della ferrovia.
Concetti superati
L’idea di risolvere gli ingorghi aggiungendo una terza corsia – spiega l’associazione – è ormai superata. Già negli anni’70 si pensava che bastasse asfaltare a sufficienza per garantire la fluidità del traffico. I sostenitori dell’allargamento ritengono che la strada sia sovraccarica e che serva più spazio. «L’esperienza dimostra che ogni corsia in più attira nuove automobili», spiega Plaikner. Anche la politica provinciale è giunta alle stesse conclusioni: il Piano della mobilità prevede un “saldo zero” per la capacità stradale, il Piano clima 2040 e il Consiglio cittadino per il clima chiedono di fermare gli ampliamenti delle strade. «La neutralità climatica al 2040 non è compatibile con un progetto a tre corsie», sottolinea Plaikner.
Potenziare la ferrovia – Garantire il futuro
La realizzazione dell’anello di Riggertal è un passo nella giusta direzione, ma non basta. «È necessario il quasi raddoppio dei binari in Val Pusteria, per offrire una frequenza ferroviaria più alta», afferma Plaikner. Solo un trasporto pubblico potenziato e prioritario – comprensivo di piste ciclabili e percorsi pedonali – può ridurre il traffico privato. Per questo Plaikner accoglie con favore la priorità data da Alfreider al potenziamento della ferrovia.
Evitare l’effetto domino delle strade
Il Heimatpflegeverband mette in guardia dal dare segnali sbagliati con progetti critici come il nuovo svincolo a due livelli a Valdaora o l’ampliamento previsto al Kniepass. «Interventi di questo tipo preparano il terreno per il prossimo allargamento stradale. Oggi si parla della Val Pusteria, domani forse della Val Venosta o dell’Oltradige, dove qualcuno chiederà una superstrada», sottolinea Plaikner. Strade più larghe significano maggiore velocità, più incidenti e un paesaggio spezzato. «Non possiamo permettere che le nostre valli diventino corridoi di transito.»
Il professore di scienze dei trasporti Hermann Knoflacher – conclude l’associazione – lo aveva già espresso chiaramente durante una conferenza stampa a Bolzano lo scorso anno: con i progetti di ampliamento della strada della Val Pusteria in vista delle Olimpiadi stiamo creando «un Paese da cui andare via e non in cui restare». Il Heimatpflegeverband si associa a questo monito e si rallegra del fatto che anche l’assessore Alfreider sia di questa opinione: “Chi vuole davvero ridurre gli ingorghi deve smettere di asfaltare e investire nelle alternative”.