“Stop alle feste islamiche negli edifici pubblici”. La svolta del comune spagnolo
Stop alle feste islamiche negli edifici comunali: svolta a Jumilla. Il piccolo comune nella regione della Murcia, nel sud-est della Spagna, ha approvato una norma che vieta l’uso degli spazi pubblici per la celebrazione di festività religiose. Il via libera al provvedimento è arrivato con i voti del Partito Popolare e di Vox: si tratta della prima misura di questo tipo in tutto il Paese.
La norma non menzione esplicitamente l’islam, ma l’obiettivo è chiaro: impedire la celebrazione delle due principali festività musulmane, ossia la fine del Ramadan e la Festa del Sacrificio, entrambe previste in primavera. La mozione prevede la modifica del regolamento per l’uso delle strutture comunali, luoghi che da anni vengono destinate alla preghiera collettiva nelle prime ore del mattino da circa 1.500 residenti musulmani.
La mozione firmata Vox prevedeva il divieto della Festa del Sacrificio, invocando la “rivendicazione delle tradizioni del popolo spagnolo” e la “promozione attiva della gastronomia e della macelleria spagnola contro la diffusione di metodi di preparazione del cibo stranieri come quello halal”. Come riportato da El Pais, i popolari hanno emendato il testo, togliendo i riferimenti all’islam e limitando la mozione a due articoli: il primo prevede la creazione di una commissione per la difesa dell’identità e per la promozione di valori e manifestazioni religiose tradizionali; il secondo prevede il divieto dell’utilizzo delle strutture sportive della città (il centro polisportivo locale destinato alle festività musulmane, ndr) ad “attività culturali, sociali o religiose non gestite dal Comune”.
Grande soddisfazione in casa Vox
per l’esito del voto, ma non è finita qui. Il partito di ultradestra è infatti intenzionato a portare avanti una iniziativa nazionale per togliere alla comunità islamica l’utilizzo degli edifici comunali.
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