Stipendi, timido recupero nella prima parte del 2024. Sud meglio del Nord, ecco i settori che crescono di più
MILANO – Lieve recupero del potere d’acquisto degli stipendi italiani nella prima parte del 2024, ma il saldo tra buste paga e inflazione, se si allarga lo sguardo agli ultimi anni, resta ampiamente deficitario.
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L’Osservatrio JobPricing ha concluso la ricognizione “interim” che consente di avere una prima rilevazione dell’andamento degli stipendi al giugno del 2024, in attesa dei dati consolidati nel consueto report annuale. Ne emerge che la retribuzione annua lorda media nazionale (RAL) si è attestata a 31.466 euro (il campione di rifermento sono i dipendenti del settore privato). E’ quindi cresciuta del 2% rispetto al dato del 2023. La retribuzione globale (RGA), che considera anche le parti variabili, è salita dell’1,9% portandosi a 32.052 euro. Considerando uno 0,6% di inflazione, i dati “suggeriscno un potere d’acquisto leggermente migliorato per i lavoratori”.
Se si allarga il raffronto, però, c’è ben poco da festeggiare. La RAL media nel 2015 era di 28.693 euro. Quello stipendio sarebbe dovuto salire fin sopra 34mila euro per tenere il passo di prezzi, applicando una semplice rivalutazione monetaria, invece i dati dell’Osservatorio JobPricing ci dicono che è sì cresciuto di quasi il 10% nei dieci anni di osservazione, ma solo fino a 31.466 euro, come dicevamo: non abbastanza per mantenere il potere d’acquisto.
Dai dati dell’Osservatorio emergono altri trend legati alle buste paga, come ad esempio che a performare meglio tra 2023 ed estate scorsa sono stati i due estremi della piramide degli inquadramenti: dirigenti (+3,7%) e operai (+2,3%). O ancor che c’è un recupero relativo delle buste paga del Mezzogiorno, poiché la regione Sud e Isole, pur avendola RAL media più bassa a 28.925 euro – spiega l’Osservatorio – ha registrato il tasso di crescita più alto, pari al 2,4%,tra il 2023 e il 2024. “Questo suggerisce che, sebbene il divario salariale rimanga, il Sud sta crescendo a un ritmo più rapido rispetto al Nord, indicando un possibile ridimensionamento delle disparità retributive tra le macroregioni italiane”.
Possibile anche fare un affondo sulle singole industry. Le banche e i servizi finanziari hanno la RAL più alta (46.690 euro) però con una crescita modesta (+0,9%) nel 2024 (giova ricordare sul punto che da settembre è partito il secondo scatto di adeguamento degli stipendi previsto dal nuovo contratto dei bancari siglato a fine 2023).
Al contrario, il settore gomma e plastica registra la crescita più alta nel 2024 (+4,5%), mentre farmaceutica e biotecnologie, pur avendo una RAL elevata (39.992 euro), ha un trend negativo negli ultimi dieci anni (-1,6%).
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