Cultura

Sting rende omaggio a Brian Wilson con una versione acustica di “God Only Knows”


Brian Wilson, il genio visionario dietro i Beach Boys, si è spento mercoledì a 82 anni, lasciando un vuoto incolmabile nella storia del pop mondiale. E Sting ha scelto il modo più puro per salutarlo: una versione acustica di “God Only Knows” dal palco dell’IGA Park di Rostock, preceduta dalle parole “Uno dei miei eroi è morto oggi”.

La scelta non poteva essere più azzeccata. “God Only Knows”, perla assoluta dell’album “Pet Sounds” del 1966, rappresenta forse il vertice compositivo di Wilson, quel capolavoro di orchestrazione e armonie che rivoluzionò per sempre il concetto di canzone pop. Sting, che aveva già eseguito il brano in altre date del tour 2024, stavolta lo ha restituito in forma ancora più essenziale: solo chitarra e voce, una folla immersa nel silenzio più assoluto, lasciando che l’eco naturale amplificasse ogni sfumatura emotiva.

Il momento assume una potenza particolare considerando che Sting, attraversando senza sforzo anche le note più acute del climax, dimostra ancora una volta la sua capacità di metabolizzare influenze diverse trasformandole in dichiarazioni personali. Nessuna retorica, solo la purezza di un omaggio tra artisti che si riconoscono.

Non è stato l’unico big a rendere tributo al genio californiano. Paul McCartney, da sempre estimatore di Wilson e del suo approccio rivoluzionario alla produzione, ha affidato ai social un messaggio che suona come una preghiera laica: “Lo amavo, ed è stato un privilegio essere vicino alla sua luce brillante per un po’. Come andremo avanti senza Brian Wilson? God only knows”. Parole che risuonano con particolare intensità, considerando la storica rivalità creativa tra Beatles e Beach Boys negli anni Sessanta, quando “Pet Sounds” spinse McCartney e soci a concepire “Sgt. Pepper’s”.

Wilson se ne va lasciando un’eredità sterminata: “Good Vibrations”, “God Only Knows” e decine di altri capolavori che hanno ridefinito i confini del pop, introducendo orchestrazioni sofisticate, harmonies stratificate e un approccio alla produzione che anticipava di decenni l’estetica contemporanea. Un genio tormentato, la cui battaglia personale con disturbi mentali e dipendenze non ha mai oscurato la sua capacità visionaria.

Sting continuerà il suo tour europeo e sarà in Italia con la formazione STING 3.0, affiancato dal batterista Chris Maas e dal chitarrista Dominic Miller, per tre date: 6 luglio a Bassano del Grappa, 7 luglio a Roma e 9 luglio a Codroipo. Concerti che, dopo l’omaggio di Rostock, assumono un significato particolare nella celebrazione di quella tradizione compositiva che da Wilson arriva fino a oggi.




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