Calabria

Statale 106, morti in leggero calo in Calabria ma l’allerta deve rimanere elevata

Ancora sangue e dolore sulla strada statale 106. L’ultimo incidente, avvenuto lo scorso 18 settembre a Crotone, è costato la vita a Giovanni Grande, appena 19 anni. Una tragedia che ha riaperto ferite mai rimarginate e che, per l’ennesima volta, ha riportato l’attenzione su una delle arterie più pericolose d’Italia. Con la morte del giovane crotonese, deceduto nello scontro con un’auto mentre era in sella alla sua moto, il bilancio del 2025 sale a 14 vittime. Un numero sempre troppo alto, che tuttavia segna una flessione rispetto al trend degli anni precedenti. Nel 2024 furono 29 i decessi registrati lungo la famigerata “strada della morte”, mentre negli ultimi cinque anni la media si è sempre attestata oltre quota 20.
L’elenco dei nomi racconta storie di vite spezzate lungo tutto il tracciato della 106: da Monasterace a Locri, da Corigliano-Rossano a Villapiana, da Botricello a Crotone, una lunga scia di morte. La provincia di Cosenza detiene il triste primato con sei vittime, seguita da Reggio Calabria con quattro, Catanzaro con due e Crotone con due. Fra le vittime, giovani come Grande, come Gaetano Ruffo di appena 17 anni, come Giovanni Iacoi, 21 anni. Ogni croce piantata lungo la Jonica racconta la storia di una vita interrotta, di una famiglia distrutta, di una comunità che si interroga.
L’articolo completo è disponibile sull’edizione cartacea e digitale


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