“Stamattina dovevo fare le analisi e mi son fatto tirare il sangue dall’altro braccio, non volevo che mi toccassero nulla”: Spalletti risponde alle polemiche
“Stamattina dovevo fare le analisi e mi son fatto tirare il sangue dall’altro braccio, perché non volevo che mi toccassero nulla“. Luciano Spalletti è tornato sul tatuaggio dello scudetto con il Napoli durante la conferenza stampa di presentazione da nuovo allenatore della Juventus. Il tecnico bianconero ha risposto infatti anche alle domande sul suo passato a Napoli e sulle critiche ricevute dagli ultras, che nella notte lo hanno accusato di essere “infame“ con uno striscione: “Con la gente di Napoli ho instaurato un rapporto particolare, da parte mia rimarrà tutto intatto. Questo fatto di estrapolare quello che io ho detto su Napoli e sul Napoli e della fine del rapporto di quel contratto lì non è corretto. Riguardava quella stagione lì. In quella stagione non avrei messo nessuna tuta di nessun’altra squadra, ma mica potevo smettere di fare l’allenatore”.
Spalletti ha poi continuato: “Poi ho avuto anche delle possibilità, tutti le hanno se vincono il campionato con il Napoli. Poi non posso mica smettere di fare l’allenatore perché sono stato un anno al Napoli”, ha ribadito ancora Spalletti. “A Napoli è venuta fuori una cosa superiore per la bellezza del calcio che abbiamo fatto e per quello che abbiamo portato a casa, uno scudetto bellissimo e importante. Per me non cambierà niente, io avrò sempre tantissimi amici a Napoli, dai quali ho ricevuto anche dei messaggi perché poi tornerò a Napoli che è una città che mi rimarrà sempre nel cuore aldilà di quelle che saranno le scelte professionali”.
Cosa i tifosi del Napoli rinfacciano a Spalletti
Gli ultras partenopei non hanno infatti perdonato Spalletti per più motivi. In primis, appunto, il famoso tatuaggio di cui si parla da diverso tempo e riportato alla memoria di tanti in questi giorni sui social. Spalletti ha infatti deciso di incidere sulla sua pelle lo scudetto con il Napoli del 2022/23: un tricolore con il tre azzurro (a simboleggiare il terzo scudetto) e il logo del Napoli. Una scelta che aveva ulteriormente legato l’allenatore ai tifosi napoletani.
E poi alcune frasi dette durante e subito dopo la sua esperienza sulla panchina del Napoli: “I tifosi della Juve sono della maggioranza del Sud. Ma c’è un Sud che non tiferà mai Juventus. Per questo Sud, essere napoletani e tifare per il Napoli è l’unica cosa che conta“. Oltre a quelle dette a marzo, a Che Tempo che fa da Fabio Fazio: “Napoli ultima esperienza in un club? Napoli me la sono voluta tenere per ultima, per alcune dinamiche precise. Certo che non avrei mai potuto allenare un’altra squadra in Italia. Quando uno è stato in quel contesto lì, ha vissuto partite da allenatore e ha indossato la maglia di Maradona, diventa difficile tornare da avversario“. Senza dimenticare la cittadinanza onoraria a Napoli, conferitagli nel 2023. Tutta una serie di gesti e dichiarazioni che oggi gli ultras partenopei – con uno striscione breve, ma chiaro – gli hanno fatto pesare.
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