Stai rovinando il tuo NAS senza saperlo: l’errore è il disco che stai usando
Il NAS è diventato un punto fermo per gestire file, backup e librerie multimediali, ma molti trascurano la scelta delle unità disco. Un hard disk da desktop può sembrare conveniente, ma introduce rischi che compromettono stabilità e sicurezza dei dati.
I modelli per PC non gestiscono bene carico continuo, calore e vibrazioni. I dischi sviluppati per il NAS invece seguono criteri specifici e richiedono una selezione accurata.
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Perché i dischi desktop non funzionano bene in un NAS
Un hard disk da desktop come la serie WD Blue nasce per attività leggere e intermittenti. Il produttore lo calibra per un uso domestico tipico, non per flussi costanti di terabyte in transito ogni anno.
Molti modelli integrano SMR, una tecnologia che rallenta la ricostruzione del RAID e mette a rischio l’intero volume. Il firmware non supporta la cooperazione tra unità, elemento essenziale quando più dischi operano insieme.
Anche la garanzia rappresenta un limite. Le coperture da due anni spesso escludono l’uso in un NAS e il produttore può rifiutare l’assistenza perché l’usura non coincide con lo scenario previsto.
Cosa garantiscono i dischi progettati per il NAS
Le serie per NAS, come WD Red Plus e WD Red Pro, includono componenti e firmware per un funzionamento continuativo. I produttori indicano un preciso workload annuale espresso in terabyte, in modo che ciascun utente sappia regolarsi in base alle proprie esigenze.
Queste unità gestiscono meglio temperatura, vibrazioni e attività 24/7, soprattutto in sistemi con più alloggiamenti. La robustezza termica diventa decisiva quando il ricircolo d’aria è limitato.
Le linee NAS offrono garanzie più lunghe, fino a cinque anni su alcuni modelli. Chi vuole ridurre la spesa può valutare dischi ricondizionati, spesso scelti da utenti esperti insieme a hardware di seconda mano riadattato a NAS domestico.
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