Stai improvvisando o riciclando i lick di altri chitarristi?
L’improvvisazione personale nasce dal superamento dei pattern: ti proponiamo un viaggio musicale tra analisi, rischio e creatività, ispirato da Carlo Fimiani.
Hai mai avuto la sensazione di suonare un assolo che sembra la copia di qualcos’altro? Di usare sempre gli stessi tre cliché anche quando provi a variare? Ti sei mai chiesto se memorizzare cento lick sia davvero il modo migliore per diventare un musicista espressivo e originale?
Oggi parliamo di improvvisazione, nel senso più profondo e personale: quello che ha a che fare con la nostra identità musicale.
Il vero problema: improvvisare o imitare?
Quando si parla di improvvisazione, il rischio è quello di cadere subito nella trappola degli schemi preconfezionati. Scale, arpeggi, pattern, fraseggi: strumenti importantissimi, certo. Ma… siamo davvero sicuri che basti questo?
Nel suo corso “Dall’Armonia all’Improvvisazione Creativa”, il chitarrista Carlo Fimiani fa subito piazza pulita dell’approccio “meccanico” all’improvvisazione. Quello che propone Fimiani è un vero cambio di prospettiva.
Non più “cosa suonare”, ma “come pensare”. Un lavoro che parte dall’analisi, passa dalla sperimentazione e si completa con la ricerca del proprio gusto musicale.
Sviluppare l’istinto musicale (senza perdere la testa)
La domanda da porsi, quindi, non è tanto “quali frasi devo studiare?”, ma piuttosto: come faccio a rendere mio un linguaggio musicale?
L’improvvisazione – ci ricorda Fimiani – è un equilibrio instabile tra istinto e conoscenza. Da un lato servono solidissime basi armoniche e tecniche, dall’altro bisogna accettare il rischio di uscire da ciò che è comodo. Ecco perché insistere solo sui pattern può diventare una gabbia dorata.
“I pattern non dobbiamo considerarli più di tanto, dobbiamo invece capire l’approccio che bisogna avere verso queste idee”
(Carlo Fimiani)
Il punto è proprio questo: il pattern non è il punto d’arrivo, è solo il punto di partenza. È come imparare a scrivere copiando l’alfabeto: fondamentale, ma non sufficiente per scrivere un romanzo.
Rubare con stile (e smettere di copiare)
Una delle proposte più interessanti del corso riguarda l’idea di “rubare” dai grandi. Non copiare. Rubare. Cosa significa?
Significa analizzare le frasi dei propri musicisti preferiti per capirne la struttura, estrarre l’essenza del linguaggio e poi riutilizzarla in un contesto personale. Fimiani lo dimostra lavorando su riff famosi (da So What di Miles Davis a Rosanna dei Toto) e destrutturandoli fino a trovare piccoli frammenti ricombinabili in mille modi.
Questo metodo è perfetto per evitare il copia-incolla sterile e costruire invece un vocabolario personale, fatto di suoni che sentiamo nostri anche se nascono da un ascolto attento di altri artisti.
Ok, ma come si fa? Proviamoci insieme
Ti propongo 3 semplici esercizi pratici, ispirati direttamente dal metodo di Carlo Fimiani:
1. Ruba un frammento (ma non tutto il discorso)
Prendi una frase musicale che ti piace (da un assolo, un riff, una melodia). Isolala. Analizza gli intervalli e il ritmo. Poi prova a trasporla su un’altra scala. Cambia l’accento. Spezzala in due. Rimonta tutto. L’idea è creare qualcosa di tuo partendo da qualcosa di già noto.
2. Cambia la diteggiatura, cambia la testa
Prendi una frase che suoni spesso. Ora suonala in una posizione diversa sul manico. Cambia corde. Cambia diteggiatura. Vedrai che la tua testa reagirà diversamente e nasceranno idee nuove. Funziona davvero.
3. Suona con vincoli
Imponiti dei limiti: solo tre corde, solo quattro note, solo un tempo. Questi vincoli stimolano la creatività e ti aiutano a uscire dai soliti automatismi. Alcune delle frasi migliori nascono proprio da esercizi così.
E adesso tocca a te
Se sei stanco di suonare sempre allo stesso modo, se ti sei accorto che stai solo replicando cose già sentite, se vuoi costruire un fraseggio che parli davvero di te, allora inizia da qui.
Esercitati. Prendi un brano, analizzalo, destrutturane una frase. Spostala. Stravolgila. E soprattutto: registrati mentre suoni, riascoltati, capisci cosa funziona e cosa no.
Nel corso “Dall’Armonia all’Improvvisazione Creativa” disponibile su Musicezer, Carlo Fimiani sviluppa in modo approfondito tutti questi concetti, alternando spiegazioni teoriche, esempi suonati, e proposte di studio concrete. Un percorso perfetto per chi vuole superare i cliché e costruire una voce musicale autentica.
E tu? Hai già provato a improvvisare senza appoggiarti ai tuoi soliti cliché? Che tecniche usi per sviluppare il tuo fraseggio?
Raccontacelo nei commenti qui sotto. E se ti va, condividi anche una tua frase rubata bene, che ora suona tutta tua.
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