stagione a rischio per Monte Piselli
ASCOLI Mentre tutte le stazioni sciistiche del circondario sono già pronte per l’imminente stagione invernale e attendono solo l’arrivo della neve, Monte Piselli è ferma al palo. Sarnano, Bolognola sono già pronte per avviare gli impianti e nei giorni scorsi anche Frontignano ha annunciato di aver provveduto ai collaudi della seggiovia, quelli che dovrebbero essere fatti anche dal Cotuge sulla seggiovia.
Il collaudo
Ma ad oggi è tutto fermo. Il timore dei tanti appassionati di montagna e di sci è che non verranno mai eseguiti con il rischio sempre più concreto che la stazione sciistica rimanga chiusa. «A Frontignano adesso c’è Francesco Cangiotti che è un manager con le idee chiare che sa cosa si deve fare per ripopolare la montagna – dice Vincenzo Gagliardi, presidente dello storico Sci Club Monte Piselli, referente per la Federazione e grande esperto di montagna -. È lo stesso che ha rilanciato Pintura di Bolognola facendo un ottimo lavoro. Da noi, invece, ad oggi non sappiamo nulla su ciò che accadrà. Credo che sia arrivato il momento che il presidente del Cotuge Enzo Lori faccia chiarezza e ci dica una volta per tutte se la stazione di Monte riaprirà oppure dovremo metterci l’anima in pace». Quello che è divenuto inaccettabile per chi ama gli sport invernali è il senso di incertezza che si respira.
Gli Sci club
«Come cultura sciistica , Ascoli è la prima città tra Marche e Umbria, almeno a voler prendere in considerazione solo il numero degli sci club presenti in città. Ai quali, poi si aggiungono, lo Sci Club San Benedetto e lo Slide di Comunanza – ricorda Gagliardi -. Tutto questo è stato incentivato dalla presenza di una stazione sciistica come Monte Piselli a pochi chilometri da Ascoli che si può raggiungere in pochi minuti anche da chi va scuola sciando nel pomeriggio. Alimentando così la passione per lo sci e la montagna. Non dimentichiamo che Monte Piselli ha piste omologate per gare federali e fino agli anni Ottanta aveva l’unica pista di discesa libera del Centro Italia. Adesso, però, rischiamo di perdere tutto questo».
Con il passare dei giorni appare sempre più difficile che la seggiovia possa riaprire. La vita tecnica degli impianti è scaduta ad aprile e per l’ottenimento di una eventuale proroga è indispensabile presentare il progetto per la realizzazione del nuovo impianto di risalita tra Colle San Giacomo e Monte Piselli. Dopo aver predisposto il Dip, ovvero il documento di indirizzo della progettazione, il cda del Cotuge con il presidente Lori in testa, ha dato mandato ai tecnici di redigere il progetto esecutivo da sottoporre alla Regione Abruzzo che, dopo averlo valutato, dovrà dare il via libera. A quel punto si potrà richiedere il collaudo, che però ha un costo di almeno 40 euro, con il rischio che poi non nevichi come avvenuto nelle ultime stagioni. Ci sarebbe poi, da superare un ulteriore scoglio, quello della gestione. La Remigio Group ha vuotato i rifugi, i locali e riconsegnato le chiavi della stazione sciistica già da tempo e per poter affidare la gestione è quindi necessario indire una nuova gara che però allungherebbe ulteriormente i tempi. «A questo punto, vogliamo che il Cotuge ci dica chiaramente se la stazione riaprirà oppure no» chiosa Vincenzo Gagliardi.