Marche

«Sputi e insulti, lui picchiava pure me»

ANCONA A processo per aver picchiato e denigrato la moglie, riceve una stilettata di accuse anche dall’amante dell’epoca: «Come picchiava lei, picchiava pure me». La donna è stata chiamata a testimoniare ieri mattina nell’aula presieduta dal collegio penale, chiamato a giudicare i fatti denunciati nel 2022 dall’ormai ex moglie dell’imputato, un 51enne residente a Fabriano. L’uomo è a processo per maltrattamenti in famiglia.

Il racconto

La testimone di ieri è stata chiamata a deporre dall’avvocato Cesira Carnevali, che assiste l’ex moglie dell’imputato. Come emerso nel corso della deposizione, la relazione fedifraga sarebbe andata avanti dal 2013 al 2020, quando era ancora in piedi il matrimonio con la 44enne. «Spesso andavo al lavoro con i lividi sul corpo» ha detto la donna. «Bastava piccole cose per farlo scattare: c’erano sputi, schiaffi e mi faceva sbattere anche la testa contro il finestrino dell’auto». La testimone, per motivi di lavoro, a volte frequentava casa dell’imputato. «Ho assistito ad aggressioni verbali nei confronti della moglie» ha riferito la donna.

«Tu non se l’unica che le prende» avrebbe detto il 51enne all’amante dell’epoca. Lei non ha mai denunciato «perché avevo paura della sua reazione. Lui incuteva timore. Una volte le ho prese anche davanti a mio figlio». E poi ancora, sulla scia della 44enne: «Pure io non potevo truccarmi in un certo modo, mettermi gli orecchini o i braccialetti». L’imputato, difeso dall’avvocato Marsilda Aliu, doveva essere sentito ieri ma non era presente per un legittimo impedimento. Se lo vorrà, potrà difendersi in prima persona nell’udienza fissata per il primo ottobre.

Le contestazioni

L’ex moglie era corsa dalle forze dell’ordine sul finire del 2022, raccontando gli abusi subiti negli ultimi anni: dai litigi esplosi senza motivo, agli insulti, passando per le minacce («Ti spacco la faccia, «ti uccido»), le botte, gli oggetti tirati e le umiliazioni («non voleva mi truccassi, fumassi o bevessi alcolici se non in sua presenza»).

La scorsa volta aveva anche testimoniato la figlia della coppia: «Ho assistito a schiaffi, tirate di capelli, insulti. Chiamava mamma in tutti i modi possibili».

Ancora la ragazza: «In casa non c’era un clima facile, lui era arrabbiato e depresso, a volte non c’era proprio motivo di litigare. Per esempio, se non gli piaceva la cena poteva tirare un piatto. E mia mamma subiva, stava zitta».




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