Trentino Alto Adige/Suedtirol

Spreco alimentare, in Alto Adige adesso parte il monitoraggio – Cronaca



BOLZANO. Quanti alimenti ancora commestibili finiscono ogni anno nei cassonetti dell’Alto Adige? Al momento non esiste una raccolta sistematica di dati locali, ma il tavolo di coordinamento contro lo spreco alimentare vuole cambiare questa situazione grazie a un nuovo progetto elaborato dall’Università delle risorse naturali e delle scienze della vita (Boku) di Vienna, nell’ambito del programma Interreg Core. L’iniziativa è gestita dall’Ufficio gestione rifiuti dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima.

«Lo spreco alimentare non è solo socialmente discutibile, ma ha anche ripercussioni economiche. Sapendo esattamente quale quantità di alimenti viene sprecata, possiamo effettuare calcoli economici più accurati e ridistribuire in modo mirato eventuali eccedenze prima che non siano più commestibili» ha affermato l’assessora provinciale alla Coesione sociale Rosmarie Pamer

Nel corso della presentazione di Gudrun Obersteiner e Peter Beigl dell’Institut für Abfall- und Kreislaufwirtschaft della Boku di Vienna, sono stati illustrati l’impatto ambientale del fenomeno e i riferimenti normativi internazionali. I due esperti, già autori nel maggio 2024 delle linee guida per la rilevazione dei rifiuti alimentari in Alto Adige, hanno definito le istruzioni per stimare e calcolare la quantità di cibo scartato lungo la catena del valore.

Il progetto prevede la raccolta di dati presso aziende selezionate dall’Ufficio gestione rifiuti, indagini in loco, pesature e verifiche del grado di riempimento dei bidoni dell’umido. L’obiettivo è ottenere un quadro preciso della quantità di alimenti smaltiti nei diversi settori commerciali e, da questi dati, trarre conclusioni concrete sullo spreco alimentare in Alto Adige.




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