Sport e riabilitazione sociale, la voglia di riscatto dei detenuti del carcere di Marassi alla ViviCittà Porte Aperte
Genova. “Mi piace correre, allenarmi, è divertente, lo facevo anche in Senegal” Moussa Thiam è di poche parole, ma gli occhi dicono tutto. Ha appena vinto una gara podistica speciale, tre giri nel carcere di Marassi con una piccola deviazione anche fuori dalle mura della casa circondariale: è la Vivicittà Porte Aperte, iniziativa storica dell’Uisp nazionale che a Genova è organizzata dal 2012 con qualche stop a causa della pandemia. “Nella vita ho fatto solo il buttafuori, ora lavoro qui, in cucina”. Il qui è il carcere di Marassi dove Moussa Thiam è detenuto.
Quindici i partecipanti tra coloro che sono vicini a terminare la pena e sono coinvolti in un percorso di riabilitazione personale e sociale. Hanno corso insieme a trenta podisti provenienti dall’esterno (Maratoneti del Tigullio; Gruppo città di Genova; Zena Runners; Team 42195 rappresentato da Emma Quaglia; Atletica Vallescrivia; Team XIX). La manifestazione è inserita nell’ambito del patto di sussidiarietà Vasi Comunicanti, con contributo di Regione Liguria e Cassa delle Ammende.
Sul podio, insieme al vincitore, Mehdi Fennoni e Adil El Ghanioui. Anche loro storie difficili, ma anche tantissima voglia di rivalsa che i detenuti affidano a chi, per un giorno, li può ascoltare grazie a questa giornata, completata da un quadrangolare di calcio a cinque promosso grazie a Cdm Futsal a cui hanno partecipato due squadre interne, una formazione della stessa Cdm e una di avvocati, risultata poi vincitrice. Dalle celle che danno sul campetto tanto tifo: “Forza Marassi!” l’incitamento più gettonato. Cdm Futsal svolge un corso di calcio a 5 all’interno del carcere di Marassi dal settembre 2023.
Lo sport come momento di condivisione tra il mondo esterno e ‘Marassi’ nell’ottica di creare una sempre più maggiore integrazione tra la città di Genova e la realtà carceraria e coloro che sono in attesa della fine della pena è lo scopo della manifestazione.
“Poter correre fuori dalle mura del carcere, anche solo per qualche minuto, ti fa sentire bene, è un’esperienza magnifica, ti senti un’altra persona” racconta Adil che intende dare una svolta alla sua vita una volta uscito.