Società

Sport come medicina sociale, il Ministro Abodi risponde in Parlamento con 30 milioni per le famiglie povere: “Realizziamo quello che altri hanno lasciato incompiuto nelle periferie”

La risposta ministeriale ha evidenziato come lo sport non rappresenti solo “una dichiarazione di intenti” ma costituisca un pilastro concreto delle politiche sociali del Governo.

Durante il suo intervento parlamentare, Abodi ha sottolineato l’importanza della modifica costituzionale dell’articolo 33, che ha introdotto il settimo comma riconoscendo il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva. “Ci siamo posti l’obiettivo di seguire pedissequamente la Costituzione come stella polare”, ha dichiarato il Ministro, evidenziando come questo principio guidi tutte le iniziative del dicastero.

Il Fondo Dote Famiglia: 30 milioni per l’accesso allo sport

L’iniziativa più significativa illustrata dal Ministro è il Fondo Dote Famiglia, dotato di una prima stanziamento di 30 milioni di euro destinato alle famiglie con ISEE inferiore ai 15.000 euro. La misura rappresenta l’ultimo tassello di una strategia più ampia che punta a garantire l’accesso all’attività sportiva anche alle famiglie in difficoltà economiche, rimuovendo le barriere economiche che spesso impediscono ai giovani di praticare sport.

Il provvedimento si inserisce in un quadro più ampio di investimenti su infrastrutture materiali e immateriali che il Governo ha messo in campo per rafforzare la base sociale dello sport. “Il riconoscimento del valore educativo dello sport arriva nella sua massima espressione a celebrare le vittorie, ma il nostro impegno è nei luoghi del disagio”, ha precisato Abodi, evidenziando come l’obiettivo non sia solo quello di formare campioni ma di utilizzare lo sport come strumento di coesione sociale.

Investimenti nelle aree interne e recupero delle incompiute

Una parte significativa dell’intervento ministeriale ha riguardato gli investimenti infrastrutturali, con particolare attenzione alle aree interne e ai piccoli centri. Abodi ha citato come esempio concreto la realizzazione di 1.549 playground nei comuni del Sud con meno di 10.000 abitanti, un progetto che testimonia l’impegno per garantire l’accesso allo sport anche nelle zone più periferiche del Paese.

Il Ministro ha inoltre fatto riferimento al lavoro di recupero delle incompiute sportive, eredità di precedenti amministrazioni che hanno lasciato impianti non completati. “Cerchiamo di superare l’abbandono e le incompiute che purtroppo abbiamo trovato”, ha dichiarato Abodi, non nascondendo una certa critica verso chi oggi formula osservazioni ma “era partecipe di quello che non è stato fatto”.

Sport come risposta al disagio sociale nelle periferie

L’approccio del Governo, come delineato dal Ministro, punta a fare dello sport uno strumento di prevenzione del disagio giovanile, particolarmente nelle periferie urbane e nelle aree a rischio. La strategia prevede la creazione di impianti accessibili, sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico, e a disposizione del maggior numero possibile di cittadini.

L’obiettivo dichiarato è quello di consolidare la base sociale dello sport, andando oltre la semplice ricerca dell’eccellenza agonistica per abbracciare una visione più ampia che vede nell’attività fisica un elemento fondamentale per la formazione del carattere e l’integrazione sociale dei giovani.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »