Sparo di Capodanno, il ferito: “L’arma era in mano a Pozzolo, ma non ricordo se ha sparato”
“L’arma era in mano a Pozzolo”: a dirlo, a tratti commosso, nell’udienza a Biella per lo sparo che l’aveva ferito a Capodanno 2024, è stato Luca Campana, 32 anni, che ha ricostruito la parte della festa a Rosazza (Biella) in cui era avvenuto lo sparo, con in aula il deputato Emanuele Pozzolo.
La ricostruzione del ferito
Campana ha ripercorso anche i momenti dopo lo sparo: “Pozzolo non mi ha prestato soccorso. Ho chiesto perché mi hai sparato. Era appoggiato contro un muro”. In quella festa di fine 2023 e inizio 2024 c’erano una trentina di persone e Campana ha collocato l’arrivo di Pozzolo dopo la mezzanotte. “Mi trovavo al centro della sala con alcune persone. C’erano Pozzolo, Morello (Pablito Morello, suocero del ferito e caposcorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, ndr) e Andrea Delmastro, ma non ricordo molto bene. Erano intenti a dialogare e a un certo punto il gruppo si disperde. Pozzolo estrae dalla tasca dei jeans un oggetto che sembrava un accendino. In quel momento ci invita a spostarci vicino a un tavolo. Ci disponiamo su un lato del tavolo. A fianco a me c’era Pablito Morello e dall’altra Pozzolo. Ho chiesto se l’arma fosse vera o finta, ma non ho ricevuto risposta. Pozzolo ha iniziato a maneggiare l’arma. La teneva sul palmo della mano. Ricordo che in quel momento faceva una pressione sul tamburo”. Poi è partito il colpo. “Il proiettile si è conficcato nella mia gamba sinistra a un centimetro e sette dall’arteria femorale”.
L’avvocato di Pozzolo Andrea Corsaro ha fatto alcune contestazioni. “Lei (Campana) dice che hanno iniziato a maneggiare l’arma”. Campana ha poi chiarito: “Credo di essermi espresso male. Pozzolo aveva in mano l’arma al momento dello sparo”.
Luca Campana commosso: “Non ricordo”
Luca Campana si è commosso, tanto che la giudice Cristina Moser ha sospeso brevemente l’udienza. Mentre Morello, ha chiesto due volte di interrompere la deposizione per poter bere dell’acqua.
Entrambi comunque hanno detto di aver visto Pozzolo maneggiare (“in modo maldestro” ha specificato Morello) l’arma sul tavolo che si trovava nel salone, e che è uno degli oggetti della perizia tecnica balistica. A Campana – che ha ricordato di non avere al momento dei fatti capito se si trattasse di una vera arma – è stato contestato dal difensore di Pozzolo, avvocato Andrea Corsaro, il fatto che nelle dichiarazioni rilasciate a verbale si sia riferito ad una pluralità di soggetti (“maneggiavano”, aveva dichiarato) e non al solo Pozzolo.
Campana ha ribadito, a precisa domanda, che l’arma era nelle mani del parlamentare, ma di non ricordare di averlo visto sparare.
L’ex caposcorta Morello: “Ho toccato l’arma solo dopo lo sparo”
A testimoniare in aula anche Pablito Morello, ex caposcorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, ispettore della polizia penitenziaria da qualche mese in pensione, e suocero di Campana.”Ha mai toccato l’arma prima che sparasse?”, la domanda rivolta in aula. Morello ha negato. “Stavamo parlando: c’erano Zappalà (il consigliere regionale Davide Zappalà, ndr) e Zani (il presidente del consiglio comunale del paesino, Luca Zani) e Pozzolo – ha raccontato in aula. Delmastro? -. Era fuori, poco lontano per fumare”. E cosa succede? “Succede che viene attirata la mia attenzione verso Pozzolo: lo guardo Pozzolo ed era vicino a uno dei tavoli. Lo vedo estrarre qualcosa dalla tasca. Vedo un oggetto nel palmo della mano a forma di pistola. Molto piccola. Aveva il gomito e l’avambraccio sul tavolo. Mostra questo oggetto a Zani, a Campana, a me e forse a Zappalà. Sorrideva e mostrava l’arma“.
È a quel punto che Morello – racconta – si era spostato per capire meglio. “Mi avvicino per vedere cosa sta succedendo. Sento Campana che chiede se l’arma fosse vera o finta. Pozzolo continua a non rispondere. Con l’altra mano continua ad armeggiare in maniera maldestra”. Fino allo sparo. “Gli ho detto di togliere da lì quell’oggetto. Ho fatto un gesto con la mano, ma non ho toccato l’arma. Lui ha fatto un gesto come di protezione ed è partito un colpo. L’arma l’ha tenuta solo Pozzolo”. Il colpo ormai è stato sparato. “Pozzolo aveva l’arma tra le mani, eravamo interdetti – racconta Morello – Prendo l’arma e la sento calda. La ripongo sul tavolo. Lo allontano dal tavolo e una donna gli dà una sedia e dell’acqua”. Durante l’attesa dei soccorsi e dei carabinieri “sembrava che Pozzolo avesse intenzione di andarsene a casa”. Il difensore di Pozzolo, Andrea Corsaro, ha contestato a Morello quanto dichiarato in una deposizione. “Ho toccato la mano di Pozzolo. E me la sono trovata in mano”: il legale sostiene fosse stata questa la dichiarazione dell’ex caposcorta.
Il consigliere (Fdi) Zani: “Pozzolo era in stato catatonico”
Luca Zani, esponente di Fratelli d’Italia, consigliere comunale, presente al veglione di Rosazza la notte di Capodanno del 2024, ha raccontato alla pm di aver visto la pistola in mano a Pozzolo credendo pero’ “fosse un accendisigari”. Anche lui ha descritto gli attimi dello sparo: “Stavo parlando con Luca Campana, quando ho visto la canna del revolver rivolta verso di noi. Nel dubbio ho proseguito verso il corridoio che portava alla cucina e mentre lo percorrevo ho sentito l’esplosione. Inizialmente credevo fosse un petardo. Dopo un attimo è arrivato Campana urlando ‘Mi hanno sparato, mi hanno sparato’. Io inizialmente ho creduto fosse stato colpito da un botto, perchè non vedevo ferite”. Nel racconto di Zani, in quel momento il revolver si trovava sul tavolo. “È stato poi spostato – ha detto – quando la suocera di Campana ha urlato di metterla in sicurezza”. E alla domanda sulle condizioni di Pozzolo, Zani ha riferito: “Era in stato catatonico“.
Udienza caso Pozzolo a Biella: sfilata di testi
E’ ripresa questa mattina l’udienza del processo Pozzolo. In aula, oltre al deputato, anche Luca Campana, l’elettricista di Candelo, vicino a Biella, che la notte di capodanno del 2024 nel salone della Pro Loco di Rosazza, in alta Valle Cervo, fu colpito dal proiettile sparato dal minirevolver di proprietà del deputato Emanuele Pozzolo, unico imputato nel procedimento.
Campana, dopo aver accettato un congruo risarcimento da Pozzolo ha ritirato la denuncia facendo cadere l’accusa di lesioni.
Al tribunale di Biella oggi sfilata dei testi a cominciare da quelli citati dal pubblico ministero Paola Francesca Ranieri.


La difesa sostenuta dall’avvocato Andrea Corsaro ha chiesto che vengano ascoltati il consigliere regionale Davide Zappalà, lo stesso Zani e Delmastro, tutti e tre presenti alla festa tra il 31 dicembre 2023 e il 1 gennaio 2024.
L’udienza si è chiusa con le deposizioni di due carabinieri, il maresciallo capo Alessandro Sabatini, all’epoca comandante della stazione di Andorno Micca, intervenuto a Rosazza dopo la segnalazione dello sparo e il maresciallo Luca Tarantini del nucleo investigativo. La prossima udienza è stata fissata per il 14 aprile.
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