Spariscono mille euro dal conto, collaboratrice domestica nei guai a Sarnano
SARNANO Aveva assunto una collaboratrice domestica per farsi aiutare a sbrigare le faccende di casa poi un giorno le aveva affidato la propria carta bancomat con tanto di Pin per andare a fare un pagamento in tabaccheria. Ma a fine anno aveva scoperto che dal conto erano spariti 1.200 euro. A quel punto era scattata la denuncia.
La vicenda
I fatti finiti al centro dell’indagine riguardano due episodi avvenuti nell’estate del 2023 a Sarnano.
All’epoca una donna del posto, non riuscendo più a provvedere da sola alle faccende domestiche, aveva deciso di farsi aiutare in questo da una donna. Aveva quindi assunto una collaboratrice, una donna anche lei del posto, a cui aveva affidato diversi incarichi. In base a quanto ricostruito successivamente dagli investigatori a cui la vittima si era rivolta denunciando gli ammanchi sul conto, un giorno, ad agosto di due anni fa, la sarnanese avrebbe affidato alla colf la propria carta bancomat chiedendole la cortesia di andare in tabaccheria ad effettuare un pagamento. Insieme alla carta le aveva consegnato anche il proprio codice Pin per autorizzare la transazione. Tutto sembrava essere finito lì, ma a distanza di qualche mese la donna, andando a controllare il proprio conto, si era accorta che mancavano più di mille euro.
Aveva quindi ricontrollato tutto lo storico dei movimenti riguardando una ad una tutte le operazioni eseguite e in quella circostanza si era accorta di tre uscite di cui non aveva contezza. In quattro giorni a fine agosto erano usciti dal suo conto corrente prima 300 euro, poi altri 300 e alla fine altri 600 euro per un totale di 1.200 euro. Spese che lei riteneva di non aver fatto e che, a suo avviso, avrebbe potuto fare solo la collaboratrice domestica a cui aveva consegnato per altri scopi carta e codice. La procura ha notificato alla colf l’avviso di conclusione delle indagini. È accusata di indebito utilizzo di carte di pagamento. La donna, difesa dall’avvocato Roberto Greci, avrà 20 giorni per dare la propria versione dei fatti.