Lazio

sottopassi tra cultura e rinascita

Una volta erano simboli del degrado urbano, oggi puntano a diventare spazi di cultura, commercio e socialità. Con una delibera approvata a fine luglio, l’Assemblea Capitolina ha avviato un ambizioso progetto di valorizzazione dei sottopassi pedonali di Roma, a partire da due snodi simbolici del centro: largo Chigi e piazza Fiume.

Lontani dai fasti degli anni Sessanta e Settanta, quando rappresentavano l’avanguardia della mobilità urbana, i sottopassi della Capitale si sono trasformati negli ultimi decenni in non-luoghi dimenticati, spesso rifugio per senzatetto, tossicodipendenti o teatro di tragici episodi di cronaca nera.

Ma ora, l’amministrazione Gualtieri vuole riaccendere la luce su questi spazi.

Libri, arte e cultura sotto il livello stradale

Secondo la delibera, votata con un ampio consenso trasversale tra maggioranza e opposizione, i primi due sottopassi a cambiare volto saranno quelli di piazza Fiume e largo Chigi, affidati in concessione a piccole attività culturali: librerie, antiquari, artigianato artistico, stampe e oggetti d’arte.

Per incentivare la partecipazione delle piccole e medie imprese del settore, è previsto un abbattimento del canone fino all’80%, in base al regolamento capitolino che disciplina l’uso degli immobili per fini di interesse generale. La manutenzione straordinaria sarà, però, a carico dei gestori, che dovranno garantire anche il decoro e la sicurezza degli spazi affidati.

Una scommessa sulla microimprenditoria culturale, in una città che cerca un nuovo equilibrio tra conservazione e rilancio.

Un passato buio, una sfida aperta

Non è la prima volta che si parla del recupero dei sottopassi. Negli ultimi anni, la cronaca ha riportato alla ribalta le condizioni di estremo degrado di alcuni di questi tunnel urbani. Basti pensare alla violenza sessuale e rapina del settembre 2024 nel sottopasso di piazza della Croce Rossa, o alla morte misteriosa di una donna nel 2017 nel tunnel di Porta Pia.

Nel sottopasso di via Decio Mure al Quadraro, un incendio nell’ottobre 2023 ha fatto esplodere la rabbia dei residenti e lanciato un segnale d’allarme su uno spazio totalmente fuori controllo. E ancora: il tunnel tra via Salaria e Prati Fiscali, pur agibile, è diventato ricettacolo di rifiuti e oggetto di bonifiche cicliche.

Tra recupero e chiusura

Ma non tutti i sottopassi saranno salvati. Parallelamente al piano di valorizzazione, l’assessorato ai Lavori Pubblici ha avviato un programma di chiusura definitiva di quelli ritenuti obsoleti, per cui è impossibile pensare una riqualificazione.

Con oltre 500mila euro a bilancio stanziati a novembre 2024, decine di tunnel verranno tombati, chiudendo per sempre una stagione della mobilità urbana che non serve più a una Roma sempre più “a misura di pedone”.

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